28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
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Cinque startup che ti aiutano a trovare lavoro

Il mercato del lavoro non si basa più sul curriculum, ma sugli algoritmi. Ecco alcuni consigli e 5 startup sulle quali puoi trovare lavoro, in Italia e all'estero

Startup per trovare lavoro
Startup per trovare lavoro Foto: Shutterstock

ROMA - Nel mercato del lavoro il curriculum sta diventando sempre più obsoleto ed è una tra quelle tante cose destinate a finire nel dimenticatoio, riposto in qualche faldone da nascondere in cantina. Al suo posto gli algoritmi in grado di reperire il miglior candidato possibile.

Domanda e offerta di lavoro su Internet
Ci si basa sul coding e sulla «certezza» che la matematica non possa (quasi) mai fallire. Lo scopo degli algoritmi è, infatti, quello di controllare se i requisiti dei candidati combacia con quelli necessari a ricoprire la posizione offerta, cercando di acquisire informazioni anche sulla persona, scandagliando web e social media. In questo modo l’algoritmo stesso è in grado di fornire al datore di lavoro un ventaglio di papabili per la posizione aperta, risparmiando così tempo prezioso per la scelta del candidato ideale. A farla da padrone, neanche a dirlo, è il web: l’automatismo è in grado di reperire tutte le informazioni necessarie lasciate dall’utente sui social, mail, forum specialistici. Un modo per capire anche come l’utente si approccia al mondo del lavoro e la sua serietà. E le aziende che fanno uso di queste piattaforme è sempre più ampio: secondo i dati più recenti stiamo parlando di circa 80 miliardi di dollari su scala globale. LinkedIn, il gigante dei social network professionali, conta su una rete di quasi 400 milioni di utenti, macina ricavi da 3 miliardi di dollari e ha acquisito 15 start up complementari alla sua attività dal 2010 ad oggi. Monster, piattaforma classica di recruiting, impiega 4mila persone in tutto il mondo e ha chiuso i primi nove mesi dell'anno scorso con ricavi per 507 milioni di dollari.

Startup di recruiting
L’elenco delle startup di recruiting è molto corposo. Tra le più importanti ci sono Gild e Blendoor. La prima fornisce un sistema di raccolta dati e di analisi predittiva delle capacità delle persone, permettendo di creare uno storico di quelle doti da ricercare nei collaboratori futuri, mentre Blendoor preferisce il totale anonimato dei candidati per evitare pregiudizi razziali o di genere. In Italia si può contare su Jobrapido, motore di ricerca per il lavoro fondato a Milano nel 2006 dall'imprenditore Vito Lomele. Oppure Jobyourlife che incrocia l’analisi semantica con la geolocalizzazione per individuare i candidati nell’arco di pochi secondi. Face4Job ha veicolato quasi 40mila collocamenti con un sistema che permette di estrarre le competenze più interessanti da un database di curricula a seconda della richiesta espressa dalle società. Insomma, anche il mercato del lavoro si fa su Internet, meglio che cominciate a farci attenzione.