28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
come innovare l'impresa

PMI, come usare i BigData per avere successo

Utilizzare i BigData è uno dei modi migliori per fare analisi e studiare una strategia di successo. Secondo un'indagine di Microsoft il 73% ha migliorato la propria capacità di innovare grazie alla tecnologia

Come usare i BigData
Come usare i BigData Foto: Shutterstock

MILANO - Una PMI che sappia utilizzare bene i Big Data è in grado di avere successo più delle altre. Secondo una ricerca effettuata da Microsoft-Ipsos Mori 2016 «PMI e nuove tecnologie: il valore dei dati», le PMI ‘data-equipped’ traineranno la crescita del Paese: sono 2 volte più ottimiste sulle prospettive di sviluppo e il 73% ha migliorato la propria capacità di innovare grazie alla tecnologia. Ma a cosa servono davvero i dati per la crescita di una PMI?

Attrazione di nuovi clienti e consolidamento della relazione con i clienti esistenti
Costruire e mantenere la relazione con i clienti è cruciale, ma lo è ancora di più conquistare nuovi clienti, la sfida più grande (49%) a cui le PMI devono far fronte nei prossimi 12 mesi. Nel complesso i dipendenti delle PMI italiane che possono fare affidamento su un ricco patrimonio informativo si sentono pronti ad affrontare tale sfida: il 65% delle realtà con competenze e tecnologie per la gestione dei dati sono in grado di entrare in contatto con nuovi clienti e guadagnare nuove opportunità di business laddove, solo il 25% di quelle che non padroneggiano i dati si rivela sulla buona strada nell’attrarre nuovi clienti e ampliare il business. Non solo, ma sono le PMI che possono far leva su insight frutto dell’analisi dei dati quelle che si considerano più abilitate a consolidare la relazione con i clienti esistenti (66%), a dispetto di quelle che non possono trarre vantaggio dai dati in cui i dipendenti che si reputano in grado di migliorare le relazioni in essere sono meno (42%). Inoltre le PMI in grado di gestire i dati sono anche quelle i cui dipendenti si dichiarano più capaci di restare in relazione con i clienti e di migliorarne il grado di fidelizzazione (64% VS 33%) e che affermano di poter beneficiare di accesso immediato a informazioni e insight trasversali all’organizzazione per rispondere meglio alle esigenze dei clienti (77% VS 33%).

Creazione di team preparati per affrontare l’attuale scenario di mercato
Una della sfide interne prioritarie per le PMI italiane è quella di garantire ai team le competenze adeguate a supportare la crescita, aspetto focale per il 63% dei decisori aziendali. Essere smart nell’utilizzo delle nuove tecnologie e nell’analisi dei dati offre gli strumenti utili a prendere decisioni più ragionate. Il 56% delle PMI dotate di competenze e strumenti per la gestione dei dati utilizzano e beneficiano della tecnologia per supportare la produttività del team di vendita, contro il 17% di quelle che non fanno leva sui dati. I dipendenti sono inoltre principalmente concordi (74% VS 25%) nel ritenere che la tecnologia abbia migliorato le competenze interne. Nel complesso, quindi, nelle PMI in cui ci si fa carico della gestione e dell’analisi dei dati, le risorse sono più preparate ad affrontare le sfide di un mondo mobile-first, cloud-first. Poter fare affidamento su dati pronti all’uso rende le organizzazioni più agili e capaci.

Innovazione e capacità di cogliere nuove opportunità prima della competition
Tra i dipendenti delle PMI che hanno aspettative di crescita si distingue un gruppo di pionieri appassionati di tecnologia: il 58% di coloro che sono positivi sulle possibilità di crescita del business sono più probabilmente persone che utilizzano per prime nuovi strumenti tecnologici in azienda, mentre solo il 26% di coloro che si aspettano un peggioramento del business si definiscono «pionieri». In generale nelle PMI in cui la spesa IT e l’attenzione alle nuove tecnologie è scarsa c’è meno confidenza e competenza nella gestione dei dati, mentre nelle aziende in cui gli investimenti IT sono adeguati i dipendenti sono con maggiore probabilità in grado di gestire i dati (49% rispetto a un minimo 8% che non si considera comunque capace di sfruttare i dati). Il 73% di coloro nelle condizioni di gestire i dati credono che la tecnologia abbia migliorato la propria capacità di innovare, rispetto al più esiguo 42% di coloro che non sfruttano i dati a proprio vantaggio. In particolare i dipendenti delle PMI «data-equipped» affermano di avere accesso a informazioni e insight provenienti dalla varie aree aziendali per identificare e sfruttare nuove opportunità di business (75% VS 33%). Tra le PMI di successo in grado di generare insight strategici c’è quindi maggiore propensione a far leva sul digitale per inaugurare nuovi modelli di business.

I dati per il successo della PMI
In conclusione, in uno scenario di costante proliferazione dei dati - Gartner stima che il mercato globale della BI e degli Analytics raggiungerà nel 2016 i 16,9 miliardi di Dollari (+5,2%) - è strategico anche per le realtà di dimensioni minori gestirli, analizzarli e trasformali in informazioni accessibili in tempo reale. Le PMI che intendono crescere devono farsi carico di un’intelligente gestione dei dati, in modo da ottimizzare i processi decisionali e permettere ai dipendenti di ottener insight utili a svolgere al meglio le proprie attività quotidiane e a guadagnare un vantaggio competitivo soddisfacendo al meglio i clienti. Poter fare affidamento su un ricco patrimonio informativo e poterlo consultare in modo immediato e intuitivo permette di allineare strategia ed esecuzione, come dimostra anche l’esperienza di Bruno Farmaceutici, azienda farmaceutica di Roma accreditata nel mercato nazionale e internazionale: produce e commercializza 41 prodotti in 10 aree terapeutiche, impiega 180 dipendenti circa e nel 2015 ha venduto 20 milioni di confezioni.