19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
La morte di Steve Jobs

Apple, a Cupertino e Palo Alto il pellegrinaggio «no stop» per Steve Jobs

Alla sede centrale della Apple tre bandiere sono a mezz'asta: quella americana, quella della California e quella della Mela azzurra in campo bianco. Negli store della Mela in tutto il mondo si piange il mito

CUPERTINO - Oltre al funerale digitale globale c'è la veglia fisica, quella delle persone in carne ed ossa che continuano ad accorrere nei luoghi di Steve Jobs da quando la Apple ha dato l'annuncio della sua morte, nella notte fra mercoledì e giovedì. Da oltre 24 ore ormai al quartier generale del colosso informatico nella Silicon Valley, a Cupertino, si assiste a un pellegrinaggio di fedelissimi della mela.
Chi lascia un fiore, un frutto, un biglietto, chi accende una candela e si filma insieme agli amici - ovviamente con l'iPhone o l'iPad - per ricordare questo momento di tristezza. Il brand è stato riadattato a lutto dai fan dell'imprenditore e visionario californiano, il guru della comunicazione portatile e della musica nell'era digitale: iSad twittano i ragazzi, lo scrivono sui cartelli per le strade o sulle magliette stampate all'ultimo minuto.

Alla sede centrale della Apple tre bandiere sono a mezz'asta: quella americana, quella della California e quella della Mela azzurra in campo bianco. E' in quella che divenne in seguito la capitale del silicio che tutto cominciò, a un quarto d'ora dalla casa di Los Altos col garage dove Steve Jobs e il co-fondatore Steve Wozniak passavano il tempo libero davanti al computer. Il luogo in cui si trovano il quartier generale di Apple e il campus per l'innovazione voluto da Jobs è una U gigante - il famoso «Infinite Loop» - che si ricongiunge con Mariani Av, da cui l'indirizzo «20.525 Mariani Avenue» riportato nelle etichette dell'azienda.

L'enorme logo degli studenti universitari - Sei studenti d'informatica di altrettante università californiane hanno usato, la notte scorsa, dei lumini per creare proprio qui un enorme logo Apple in mezzo a cui campeggia la scritta «Jobs» in Inglese e Cinese. «Si può leggere di Gandhi, di persone di quel livello, ma è raro poter interagire con loro, incontrarle» osserva Ishdeep Sawhney, uno sviluppatore di software di origini pachistane.
«Sapevamo tutti che non stava bene, ma è stato comunque uno shock» aggiunge il pellegrino. Altri seguaci di Jobs, come i due studenti al Master di Ingegneria Elettronica di Stanford Rakesh Ashanta e Chris Young hanno preferito partecipare alla veglia spontanea notturna davanti alla residenza del patron della Apple a Palo Alto. «Siamo venuti qui semplicemente per rendergli omaggio» spiega il 28enne Ashanta, anch'egli indiano da Hyderabad.
«Ha avuto un'influenza così gigantesca sulle nostre vite» gli fa eco il 25enne Young, di San Antonio. I due si sono uniti al sit-in a lume di candela, circondati da messaggi d'amore e condoglianze lungo tutto il marciapiede di fronte all'abitazione in stile inglese, ad appena un isolato dalla casa del Ceo di Google Larry Page. La polizia ha sigillato la strada per il traffico automobilistico, ma la gente è autorizzata ad avvicinarsi alla proprietà dove la moglie di Jobs, Laurene e i loro tre figli vivono ancora. Il mito viene ricordato e pianto anche davanti al primo Apple Store di Manhattan, sulla 59esima, come intorno a centinaia e centinaia di negozi della mela in tutto il mondo.