19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Continua il maltempo

Pioggia sulla penisola, la primavera si fa attendere

Precipitazioni sparse e temperature in calo. Nevicate, deboli a moderate, su settori alpini centro-occidentali ed Appennino centro-settentrionale

ROMA - Seconda domenica di aprile con pioggia in diverse regioni della penisola: precipitazioni sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale localmente di forte intensità, sono previste su Toscana, Umbria occidentale e zone interne e montuose di Lazio ed Abruzzo.

Pioggia e temporali sono previsti anche su settori alpini e prealpini del Piemonte occidentale, Marche, resto di Umbria ed Abruzzo e Molise settentrionale, con quantitativi cumulati da deboli a localmente moderati e precipitazioni da isolate a sparse, su resto del Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, restanti regioni centrali peninsulari, Campania, Basilicata e settori centro-settentrionali di Puglia e Calabria, con quantitativi cumulati generalmente deboli.
Nevicate, deboli a moderate, su settori alpini centro-occidentali ed Appennino centro-settentrionale con quota neve in calo fino agli 800-1000 metri sul versante orientale ed a quote al di sopra di 1200-1400 metri su quello occidentale.

Il ritorno del maltempo con pioggia e temporali in molte regioni mette a rischio le semine primaverili per effetto dell'allagamento dei terreni che li rende inaccessibili alle operazioni colturali. E' quanto afferma la Coldiretti nell'evidenziare gli effetti nella campagne del ritardo stimato in oltre un mese nell'arrivo della primavera in Italia, dopo un inverno che si è posizionato al secondo posto (dopo quello dello scorso anno) nella classifica dei più piovosi degli ultimi 30 anni, sulla base dei dati dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima (Isac).

L'abbondante pioggia caduta ha reso i terreni agricoli umidi ed inagibili ai trattori per le classiche lavorazioni primaverili di aratura e semina che - sostiene la Coldiretti - è quindi in ritardo in molte regioni con una diffusa preoccupazione tra gli agricoltori. Dovrebbe invece essere scongiurato - continua la Coldiretti - il rischio della siccità dopo la straordinaria caduta della pioggia e della neve che servono per ripristinare le scorte idriche nel terreno che le coltivazioni utilizzano per la crescita nel periodo primaverile ed estivo. L'arrivo di aria fredda di origine Russa, che apre una nuova fase dal sapore quasi invernale con cadute di neve fin sotto i mille metri sulle Alpi nell'Appennino al centro-nord, preoccupa anche - continua la Coldiretti - per gli effetti di eventuali eccessivi abbassamenti delle temperature sulle coltivazioni in campo e sulle piante in fiore. Le temperature e le sommatorie termiche invernali necessarie allo crescita delle piante sono state notevolmente inferiori della media provocando - precisa la Coldiretti - un forte ritardo nello sviluppo fenologico riscontrabile in tutte le piante da frutto come pesco, susino, albicocco e ciliegio che in gran parte dell'Italia. Insieme alle piante anche gli animali - conclude la Coldiretti - sentono il ritardo dell'arrivo della primavera come confermano i rari avvistamenti delle rondini e degli altri uccelli migratori nelle campagne.