19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Studio sulla flora e la fauna locali in Gran bretagna

500 specie di piante e animali scomparse per colpa dell'uomo

Negli ultimi duecento anni, ma quasi tutte dopo fine ottocento

LONDRA - Circa 500 specie di piante o di animali sono scomparse in Gran Bretagna negli ultimi duecento anni, e questo per colpa dell'iniziativa umana. L'Independent pubblica oggi i risultati di quello che definisce il più ampio studio sulla flora e la fauna locali in Gran Bretagna.
Tra le specie scomparse, dice il giornale, ce ne sono anche quattro che non esistendo in alcun altro luogo del mondo possono essere considerate totalmente estinte: la «great auk», un uccello marino simile a un pinguino, l'anemone di mare di Ivell, il muschio di Moss e la cineraria di York.

Lo studio in dettaglio indica 492 specie scomparse e, cosa significativa, mostra come di queste solo 12 si siano estinte prima della fine dell'Ottocento. Secondo gli studiosi, che considerano un arco temporale di oltre 2000 anni, i «tassi di estinzione, oggi, sono 1000 volte più alti che in passato».

Lo studio tuttavia indica anche come opportune misure possano essere prese per contrastare questo altrimenti inarrestabile declino. A scienziati, ecologisti e politici il compito - dice lo studio - di fermare il disastro. Volendo, dice il dottor Tom Tew, tra i compilatori della ricerca, si può ancora salvare il salvabile. Gli esempi ci sono. Il nibbio rosso, ad esempio, quasi virtualmente scomparso dal 700 è stato lentamente reintrodotto nel paesaggio faunsitico britannico e lo stesso di può dire di altre specie.