26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
L'appello a «non fare la guerra»

Francia, pestato e stuprato dalla polizia. Riesplode la rivolta nelle banlieue di Parigi

Secondo le accuse il giovane, Théo, sarebbe stato fermato dagli agenti, pestato a sangue e violentato con un manganello

PARIGI - Dopo giorni di tensioni e violenze è trascorsa la prima notte "complessivamente" calma a Aulnay-sous-Bois, alla periferia di Parigi, dopo i disordini scatenati dalle notizie di violenze su un giovane di 22 anni, Théo, pestato e - secondo le accuse - violentato con un manganello da un gruppo di poliziotti francesi.

L'appello del ragazzo a "non fare la guerra"
Martedì il ragazzo, dal suo letto di ospedale e con il presidente francese Francois Hollande al suo fianco, ha esortato i coetanei del sobborgo nel Nord di Parigi a "non fare la guerra" e l'appello sembra aver funzionato dopo tre notti che hanno fatto temere una nuova ondata di violenze nelle periferie parigine. "Dovete fidarvi della giustizia, che è garante delle libertà e i cittadini devono capire che è il giudice a proteggerli. Faremo tutto il necessario perchè la verità emerga" ha detto il Presidente.

Le balieue in fiamme
Ma gli incidenti si sono 'spostati' in altre località della banlieue, e nelle municipalità di Seine-Saint-Denis ci sono stati 17 arresti, secondo fonti della polizia. A Tremblay-en-France una decina di persone, compresi diversi bambini, sono stati intossicati da monossido di carbonio sprigionato dal lancio di un cocktail Molotov all'interno di un edificio. Nella stessa località ci sono stati "atti di degrado" ai danni del commissariato locale, mentre nei pressi di Clichy"(sous-Bois) il conducente di un autobus è stato leggermente ferito da "un oggetto incendiario".