È di fronte al Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo, in una uggiosa notte di novembre, che la Russia si raccoglie intorno a tutti i suoi fantasmi: per abbracciarli uno ad uno, e dire senza vergogna «noi russi siamo tutti vostri figli». Sugli stucchi dorati e sulle colonne affrescate d'azzurro che hanno conchiuso la vita e la morte dei Romanov prima e dei bolscevichi poi, viene rappresentata la Storia che ha sconvolto il mondo per settant'anni. È il 7 novembre 2017, cento anni dalla presa del potere da parte di Lenin e della sua «banda di mascalzoni, traditori e di pazzi» - come li definì in una lettera al popolo russo il capo del governo Kerenskij, menscevico, mentre stava scappando verso Londra e la «pattumiera della storia» - e sulla piazza del palazzo più importante di tutte le Russie si accalcano ventimila persone ogni mezz'ora per vedere una specie di fumettone che celebra i cento anni della Rivoluzione d'Ottobre.