Le combinazioni della vita, a volte. «La Russia ha risposto con disprezzo e sarcasmo all'ultimatum britannico sul caso Skripal e la sola spiegazione è che lo Stato russo è colpevole». L'ultimatum a cui la diplomazia russa avrebbe risposto con sarcasmo - la frase incriminata è «ricostruzioni da circo» - era il seguente: entro 24 ore la Russia deve dare le prove della sua innocenza per quanto concerne l'omicidio di Sergey Skripal: ora, non è necessario essere dei giuristi per sostenere che si tratta di una frase estranea alla civiltà del diritto e dei livelli minimi di civiltà. Di solito è l'accusa che deve trovare le prove, e successivamente a un processo, dove esiste il diritto alla difesa, giungere a sentenza. Ma quando si parla di Russia, e di Putin, tutte le carte sul tavolo cambiano, e il garantismo occidentale si trasforma in una mediatica giustizia sommaria. Così, con un processo mediatico e istantaneo, il mondo libero rappresentato da Theresa May alla Camera dei Comuni ha annunciato l'espulsione di 23 diplomatici russi per il caso Skripal, il secondo più grande numero di espulsioni nella storia della Gran Bretagna. I diplomatici avranno una settimana per partire, ha detto la premier britannica ai Comuni. La May ha inoltre annunciato di aver revocato ogni prossimo invito o visita del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in relazione al caso Skripal. Ha inoltre annunciato che non vi saranno delegazioni ufficiali né rappresentanti della famiglia reale ai Mondiali di calcio di Russia 2018. Le elezioni presidenziali russe si avvicinano, e il gioco si fa quindi più duro e, per quanto possibile, sporco.