La Francia picchia duro e denuncia le «spese folli di Eln»: regali, cene e champagne per Salvini e Le Pen. Ma Salvini non c'era
L'emittente francese Rtl ha lanciato uno "scoop" in cui ad essere sotto accusa sono le presunte spese pazze del gruppo europarlamentare di Salvini e Le Pen

PARIGI - 427mila euro: è esattamente questo l’ammontare delle spese ritenute non conformi addebitate al gruppo dell’Europarlamento «Europa delle nazioni e delle libertà» (Eln) di cui fanno parte anche la Lega di Matteo Salvini e il Front National di Marine Le Pen. Un'accusa grave quella lanciata dall’emittente francese Rtl, che snocciola numeri sul gruppo di Salvini e Le Pen, degli austriaci del Fpoe e degli olandesi del Pvv di Geert Wilders. L'accusa è che abbiano speso in maniera indiscriminata diverse centinaia di migliaia di euro. Le cifre sono emerse attraverso il controllo delle spese 2016 presentate dal gruppo di estrema destra composto da 36 eurodeputati. A suscitare i dubbi dei revisori dell'Europarlamento sarebbero state in particolare alcune uscite parigine organizzate tra Le Pen e Salvini. Tra gli acquisti all’indice ci sono, per darvi un'idea, 230 bottiglie di champagne, centinaia di regali di Natale da oltre 100 euro ciascuno e una cena di Natale per 140 persone per un totale di 13.500 euro. Tra le spese messe sotto esame anche una cena con «industriali» al ristorante parigino L’Ambroisie per 449 euro ciascuno e un’altra a da Ledoyen vicino gli Champs-Élysées per due persone, 401 euro a persona, per «ragioni diplomatiche», che secondo Canard Enchaîné è stata organizzata proprio tra Salvini e Le Pen.
I rimborsi sotto accusa
Secondo il documento ufficiale che circola in Rete, l'eurodeputato Philippe Loiseau si sarebbe fatto rimborsare 60 bottiglie di Champagne Ruinart e altre 60 bottiglie di Borgogna Gevrey Chambertin. L'eurodeputata Marie-Christine Arnautu 60 bottiglie di Laurent Perrier, 36 bottiglie di Ruinart, 12 di Ruintard Blanc de blancs e 6 di Ruinart Brut, oltre a 24 bottiglie di Sancerre. La delegazione del Front National avrebbe speso oltre 4.200 euro per 99 gemelli da camicia di lusso. All'eurodeputato olandese Auke Zijlstra, appartenente al Partito della Libertà di Geert Wilders, sono contestate spese per l'acquisto di agende di pelle. Il co-presidente del gruppo Europa delle Nazioni e delle Libertà, il francese Nicolas Bay, avrebbe invece ottenuto il rimborso per un pranzo per quattro persone da 1796 euro (449 euro a testa) al ristorante L'Ambroise di Parigi (3 stelle alla guida Michelin). Per ora non compaiono nomi di leghisti, ma fonti dell'Europarlamento non escludono che la Lega possa essere coinvolta.
"Risorse direttamente gestite dal gruppo"
Una portavoce dell'Europarlamento, Marjory Van Den Broeke, aveva spiegato che si tratta di "risorse direttamente gestite dal gruppo. C'è stato un rapporto di revisori esterni" che "hanno espresso una serie di dubbi. L'amministrazione ha chiesto ulteriori informazioni e giustificativi al gruppo». La richiesta dell'Ufficio di presidenza è di "chiedere per un'ultima volta se ci sono giustificazioni». Il passo successivo potrebbe essere la richiesta di restituire i fondi. L’Ufficio che verifica le spese e a cui spetta la decisione definitiva sull’ammontare dei rimborsi al Parlamento europeo ha detto che ora intende accordare, prima di prendere una decisione definitiva, ai rappresentanti del gruppo Enl, la possibilità di "formulare altre spiegazioni in forma scritta», secondo un testo diffuso lunedì sera in una riunione a porte chiuse.
La Lega non è coinvolta
Naturalmente la Lega si è fatta sentire, pubblicando immediatamente una nota, in cu si legge: «Sulle presunte cene rimborsate dal gruppo Enf si precisa che, al contrario da quanto riportato da alcuni giornali, Matteo Salvini non vi ha mai partecipato né a Parigi, né altrove. Stesso discorso per gli altri parlamentari e componenti dello staff della Lega». «Gli uffici legali del partito – prosegue il comunicato – procederanno a presentare querela nei confronti di Repubblica, Corriere e tutte le testate che continueranno a pubblicare queste notizie false e prive di ogni fondamento. Come si evince dal documento, nessun eletto della Lega, né alcun componente dello staff, sono coinvolti e citati nelle contestazioni relative ai budget del Parlamento europeo. Andando a spulciare il documento ufficiale, firmato dal segretario generale del gruppo Enf Philip Claeys, è chiaramente specificato, tra le altre cose, che ‘La delegazione Lega non è coinvolta’ nel caso», conclude la nota.