24 aprile 2024
Aggiornato 18:00
E' terrorismo

Cosa sappiamo dell'attentato a Parigi sugli Champs-Elysées

Un'auto si è fermata all'altezza del magazzino britannico Marks & Spencer e da lì è sceso un uomo armato di kalashnikov che ha iniziato a sparare all'impazzata contro un furgone della polizia

PARIGI - A soli tre giorni dalle elezioni presidenziali, Parigi piomba di nuovo nell'incubo attentati. Questa volta teatro della violenza è stato il cuore pulsante della capitale, simbolo per eccellenza della grandeur francese: gli Champs Elysées. Alle 20.50 di giovedì sera un'auto si è fermata all'altezza del magazzino britannico Marks & Spencer e da lì è sceso un uomo armato di kalashnikov che ha iniziato a sparare all'impazzata contro un furgone della polizia. Dopo aver colpito i tre agenti, uccidendone uno e ferendo gravemente gli altri, l'uomo è stato a sua volta ucciso con un colpo di pistola mentre tentava la fuga.

La rivendicazione
Il ministro dell'Interno francese, Pierre Henry-Brandet, ha fatto sapere che «l'obiettivo era la polizia». Ancora da stabilire se l'assalitore abbia agito da solo o con l'aiuto di complici. Ciò che è certo al momento è che l'attentato è già stato rivendicato dall'Isis. Intanto gli elicotteri delle forze di polizia si sono subito alzati sul centro della città e la zona è stata evacuata: ai francesi è stato esplicitamente chiesto di evitare l'area.

Chi è l'attentatore
L'attentatore aveva 39 anni ed era a Livry-Gargan, in Seine-Saint-Denis, la banlieue Nord di Parigi, zona da sempre densamente interessata da pesanti scontri tra immigrati e forze dell'ordine. Sulla rivendicazione dell'Isis rilanciata dall'«agenzia» dello Stato islamico Amaq, l'attentatore è soprannominato Abu Yousef al-Belgiki, lasciando supporre la sua provenienza belga. Ma soprattutto, l'uomo era a noto ai servizi segreti perché già nel 2001 aveva aperto il fuoco su un agente, ferendolo gravemente e già allora era stato condannato a diversi anni di carcere, per poi finire schedato con la lettera S che indica gli individui radicalizzati a rischio. Stando alle prime ricostruzioni in un post su Telegram avrebbe scritto di «voler colpire degli agenti». Era stato indagato nell'ambito di un'inchiesta sul terrorismo per aver manifestato l'intenzione di uccidere la polizia. E' stato arrestato  il 23 febbraio scorso ma è stato subito rimesso in libertà per insufficienza di prove. Intanto le forze dell'ordine hanno fatto sapere di aver già perquisito la sua abitazione a Seine-et-Marne, a Est di Parigi.

Mes pensées vont à la famille du policier tué et aux proches des blessés. Un hommage national sera rendu.

— François Hollande (@fhollande) 20 aprile 2017

Un foglio di carta e una copia del Corano vicino al corpo dell'assalitore
Un foglio di carta con un messaggio a difesa di «Daesh» (l'acronimo arabo per Isis) è stato trovato vicino al corpo dell'assalitore. Lo ha appreso la France Presse da fonti vicine all'inchiesta. Anche una copia del Corano è stata trovata nell'auto di Karim Cheurfi, francese di 39 anni che ha preso di mira i poliziotti nel centro di Parigi. Secondo quanto rivelato da BFMTV dentro la vettura c'erano anche degli appunti con l'indirizzo di un commissariato di Lagny (Seine-et-Marne), della Direzione generale per la sicurezza interna e dell'armeria.

Caccia al complice. Uomo sospettato si presenta alla polizia
E' caccia al complice del 39enne, la cui esistenza sarebbe confermata però dalla rivendicazione dell'Isis arrivata nelle ore scorse che ha attribuito l'attacco ad Abu Yousif al-Belgiki . Si tratterebbe quindi di una persona diversa rispetto a quella identificata dagli investigatori parigini. L'uomo oggetto di un avviso di ricerca perché sospettato di essere collegato alla sparatoria sugli Champs-Elysees a Parigi di ieri sera, si è presentato alla polizia in Belgio. Lo ha annunciato il ministero degli Interni francese. «L'uomo dell'avviso di ricerca emesso dalle autorità del Belgio si è presentato a una stazione di polizia di Anversa», ha indicato il portavoce del ministero Pierre-Henry Brandet.

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Tre persone interrogate
Tre persone considerate vicine al terrorista che ha ucciso un poliziotto sugli Champs-Elysees ieri sera, attacco rivendicato dallo Stato Islamico, sono sotto interrogatorio - in stato di fermo - dei servizi antiterrorismo francesi. E' quanto indicano fonti giudiziarie. Queste tre persone fanno parte della cerchia di contatti del terrorista ucciso dalle forze dell'ordine, un francese di 39 anni, e si trovavano nelle abitazioni perquisite dagli inquirenti nella notte tra giovedì e venerdì.

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Terrorismo a tre giorni dal voto
Il presidente Francois Hollande parlando alla nazione in diretta tv ha detto chiaramente che «si tratta di terrorismo». L'agente ucciso avrà un «omaggio nazionale», ha detto Hollande. L'attacco precede le elezioni di domenica, quando i francesi saranno chiamati alle urne a votare per il primo turno il prossimo presidente. Nei due giorni del voto, il 23 aprile e il 7 maggio, oltre cinquantamila uomini saranno dispiegati sull'insieme del territorio per garantire la sicurezza dello scrutinio. «Siamo mobilitati contro il terrorismo», aveva garantito Hollande. Intanto i candidati Marin Le Pen e Francois Fillon hanno annullato i loro comizi di venerdì 21 aprile.

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Il precedente a Marsiglia
Appena qualche giorno fa, martedì 18 aprile, due uomini erano stati arrestati a Marsiglia perché sospettati di preparare più azioni terroristiche prima delle elezioni. I servizi di sicurezza francesi avevano lanciato un'allerta ai candidati delle elezioni presidenziali sul rischio attentati e la minaccia «particolarmente pesante» che incombe sulla campagna elettorale e sugli stessi candidati.

"Je ne veux pas que l'on s'habitue au terrorisme islamiste [...] c'est fini le laxisme, c'est fini la naïveté !" #15minutesPourConvaincre pic.twitter.com/iK4fNtJj3w

— Marine Le Pen (@MLP_officiel) 20 aprile 2017

La reazione di Trump
«Un altro attacco terroristico a Parigi. I francesi non sopporteranno più tutto questo. Avremo grosse conseguenze sulle elezioni presidenziali!». Questo il commento di questa mattina, su Twitter, del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo l'attentato di ieri a Parigi. Ieri sera, durante la conferenza stampa alla Casa Bianca con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, Trump aveva detto: «Faccio le condoglianze alla Francia da parte degli Stati Uniti. Anche se è ancora presto per dirlo, credo si tratti di terrorismo. È una terribile cosa e dobbiamo essere forti e vigilare».

Another terrorist attack in Paris. The people of France will not take much more of this. Will have a big effect on presidential election!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 21 aprile 2017