19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Ma resta un buco nero da sera strage fino a partenza da Olanda

Strage Berlino, fermato in Germania un fiancheggiatore. Blitz a Latina

La polizia di Berlino ha fermato un sospetto, che si ritiene abbia aiutato il presunto autore della strage. Intanto, la Procura di Roma ha disposto perquisizioni in provincia di Latina

BERLINO - Svolta nelle indagini nove giorni dopo l'attentato al mercato di Natale nella capitale tedesca: la polizia di Berlino ha fermato un sospetto, che si ritiene abbia aiutato il presunto autore della strage, il 24enne tunisino Anis Amri. E, ora dopo ora, si aggiungono nuovi tasselli nelle inchieste sugli spostamenti di Amri dopo l'attentato e sulla rete di sostegno su cui l'uomo poteva contare.

La persona fermata
La persona fermata all'alba di oggi a Berlino, per la quale la procura deve decidere l'eventuale convalida del fermo entro domani sera, è un 40enne tunisino, che vive nella capitale: «Il defunto sospetto, Anis Amri, aveva salvato il numero di questo 40enne tunisino nel suo telefono. Le indagini indicano che costui potrebbe essere legato all'attentato», si legge nel comunicato della procura federale di Karlsruhe.

Buco nero
Resta però un buco nero dal momento della fuga di Amri dal luogo della strage, il 19 dicembre sera, fino alla notte tra il 21 e il 22 gennaio quando sarebbe salito su un bus dalla stazione di Nijmegen, nei Paesi Bassi, diretto a Lione, in Francia. Nulla finora è trapelato sui suoi spostamenti, né sugli orari, né sui mezzi di trasporto da lui utilizzati, per attraversare tutta la Germania da Est a Ovest e raggiungere da Berlino l'Olanda. Quello che è certo, come rivelano alcuni media tedeschi, è che Amri avesse molti appoggi nel Nordreno Vestfalia e che, nel corso di tutto il 2016, avesse fatto più volte il tragitto tra la capitale e la regione della Ruhr, dove aveva frequentato diverse moschee. Secondo il sito tedesco Wdr Amri aveva anche le chiavi di una moschea, dove presumibilmente avrebbe potuto anche pernottare.

Il percorso
Fonti investigative hanno confermato che il tunisino ha viaggiato su un bus notturno dall'Olanda alla Francia prima di dirigersi in Italia, e hanno precisato che il presunto autore della strage del 19 dicembre a Berlino è partito da Nijmegen, regione di Gheldria, che confina con il land tedesco della Renania. Da lì, ritengono gli inquirenti francesi, Amri è arrivato a Lione, per poi procedere verso Chambery e quindi Milano, dove a Sesto San Giovanni la sua fuga è terminata nella sparatoria con la polizia in cui è rimasto ucciso.

Passato per Torino
Una foto diffusa oggi dalla polizia di Stato conferma che Anis Amri, prima di arrivare a Milano, è passato per Torino. Il presunto killer appare in un fotogramma ripreso alla Stazione Porta Nuova alle ore 22:14 del 22 dicembre. Il biglietto del treno comprato alla stazione di Lione Part-Dieu, destinazione Milano via Torino, è stato ritrovato addosso al 24enne tunisino.

Blitz a Latina
Inoltre, sulla base di contatti avuti in carcere in Italia da Amri, la Polizia ha eseguito diverse perquisizioni, disposte dalla Procura di Roma. Una, in particolare, in provincia di Latina. Le perquisizioni avrebbero riguardato, secondo quanto si apprende dai media, ambienti del radicalismo islamico, e persone con cui Amri sarebbe venuto in contatto nei suoi quattro anni di detenzione in Italia. Sarebbero due le abitazioni ad Aprilia oggetto dei controlli da parte della Digos. In queste due abitazioni, Anis Amri sarebbe stato ospite lo scorso anno, secondo quanto accertato dal pm Francesco Scavo. Nelle stesse case potrebbero ancora risiedere alcune persone che hanno avuto rapporti con il terrorista tunisino.