19 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Indagini in corso

Strage di Dacca, a Ciampino le salme italiane. Intanto la polizia ammette: «Ucciso ostaggio per errore»

Le forze di sicurezza del Bangladesh potrebbero avere ucciso per errore uno degli ostaggi del commando che venerdì sera ha compiuto una strage in un ristorante di Dacca

DACCA - Le forze di sicurezza del Bangladesh potrebbero avere ucciso per errore uno degli ostaggi del commando che venerdì sera ha compiuto una strage in un ristorante di Dacca, trucidando tra gli altri nove cittadini italiani. Secondo quanto riferito dalla polizia locale, si tratterebbe di un dipendente della cucina.

Tragico errore
«Pensiamo che sia stato colpito a morte per errore», ha spiegato l'ufficiale Saiful Islam. «Stiamo indagando». I parenti della vittima 39enne hanno lanciato l'allarme dopo avere riconosciuto l'uomo attraverso le fotografie dei presunti sequestratori diffuse dalla polizia e uccisi nel blitz delle forze di sicurezza, sabato mattina. «Abbiamo protestato. Abbiamo detto che non era mai stato un militante. Era un uomo che lavorava duramente e preparava la migliore pasta e pizza del Bangladesh», ha detto un cugino dell'uomo. «Siamo andati dai militari, ma non ci hanno voluto restituire il corpo, spiegando che si trattava di un sospetto».

Il ritorno delle salme italiane
Il ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni assisterà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'arrivo questa sera all'aeroporto militare di Ciampino delle salme dei nove connazionali che hanno perso la vita nell'attentato terroristico di venerdì a Dacca. Lo riferisce la Farnesina.

Il ritorno delle salme giapponesi
Le salme dei sette giapponesi uccisi nell'attacco terroristico a Dacca sono arrivati in patria, accompagnate dai familiari che erano stati portati nella capitale del Bangladesh dopo la sanguinosa presa di ostaggi da parte di un commando jihadista, costata la vita a 20 persone, compresi nove italiani. L'aereo con i corpi delle vittime italiane è atteso a Roma oggi nel tardo pomeriggio. Intanto a Tokio le bare, avvolte in drappi bianchi, sono state portate fuori dall'aereo atterrato alle ore 6 locali (le 23 di lunedì in Italia) all'aeroporto Haneda, dove ad attenderle c'era il ministro degli Esteri Fumio Kishida, che ha presentato un omaggio floreale alle vittime, dopo un profondo inchino, seguito da un minuto di silenzio. «Mentre salutavo le vittime all'aeroporto, ho sentito un rinnovato profondo dolore, e tanta rabbia», ha detto il capo della diplomazia, commentando il momento con la stampa locale. Ieri, ricorda il ministero degli Esteri giapponese, il premier Shinzo Abe ha parlato al telefono con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, per discutere di lotta al terrorismo in un contesto globale. «Il nostro Paese coordinerà ulteriormente i propri sforzi con la Comunità internazionale, in modo che tragedie come queste non si ripetano», ha commentato il capo della diplomazia giapponese Kishida.

(Fonte Askanews)