Panama Papers, la prima testa caduta è quella del premier islandese
La destra al potere in Islanda, duramente colpita dallo scandalo "Panama papers" che è costato la poltrona al premier e ha portato in piazza migliaia di cittadini, ha designato un nuovo capo del governo e annunciato nuove elezioni in autunno
REYKJAVIK - La destra al potere in Islanda, duramente colpita dallo scandalo «Panama papers» che è costato la poltrona al premier e ha portato in piazza migliaia di cittadini, ha designato un nuovo capo del governo e annunciato nuove elezioni in autunno, con sei mesi d'anticipo rispetto alla scadenza della legislatura in primavera.
Il nuovo premier
In base all'accordo stretto tra il Partito del progresso e il Partito dell'indipendenza che governano insieme, il ministro dell'Agricoltura Sigurdur Ingi Johannsson succede alla guida del governo a Sigmundur David Gunnlaugsson. L'ex capo di governo, che si è dovuto dimettere dopo che il suo nome è comparso nella lista dei Panama Papers, è rimasto alla guida del Partito del progresso, almeno fino a nuove disposizioni, e ha commentato: «Avete un primo ministro molto talentuoso, siete fortunati».
I conti offshore dell'ex primo ministro
Dalle carte dello studio panamense Mossack Fonseca è risultato che l'ex premier nel 2007 aprì con la moglie una società offshore nelle Isole vergini britanniche, cosa che non rese pubblica quando fu eletto in parlamento nell'aprile 2009. Solo a dicembre di quell'anno cedette la sua quota del 50% alla consorte per la cifra simbolica di un dollaro. Così lunedì sera 22.000 persone, in un paese di 320mila abitanti, sono scese in piazza a Reykjavik per chiedere a Gunnlaugsson di lasciare.
(Con fonte Askanews)
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