28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Vantaggio del miliardario repubblicano aumenta nel New Hampshire

Usa 2016, Obama: «Competere con Trump? Mi sarei divertito»

Il presidente Usa Barack Obama, in un'intervista, ha dichiarato che gli sarebbe piaciuto competere con Donald Trump. Il cui vantaggio, intanto, aumenta nel New Hampshire, il secondo Stato a votare

NEW YORK -  «Mi sarebbe piaciuto competere contro Trump. Sarebbe stato divertente». Così il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha brevemente parlato delle prossime elezioni presidenziali, durante un'intervista concessa a Bill Simmons, pubblicata su Gq. Uno scambio di domande e risposte su politica, argomenti 'pop', sull'era Obama e oltre. Alla domanda su quale leader, tra il vicepresidente Joe Biden - che ha deciso di non candidarsi - e Hillary Clinton, incarni la sua visione per il futuro dell'America, Obama, ridendo, ha risposto solo: «Dai, Bill...».

Pronto a lasciare la Casa Bianca
Obama ha rivelato a Simmons di non aver fumato nemmeno una sigaretta «negli ultimi cinque anni». «Ho fatto una promessa, ovvero che una volta passata la riforma sanitaria non avrei più fumato nemmeno una sigaretta. E non l'ho fatto», ha assicurato Obama, finito in una polemica generata dai media, a giugno, per una foto con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in cui sembra tenere in mano un pacchetto di sigarette, durante il G7 in Germania. Obama ha poi assicurato che la sua famiglia è pronta per lasciare la Casa Bianca, comprese le figlie Malia e Sasha. «Non come Michelle, ma certamente lo sono».

Trump in ascesa
Aumenta il vantaggio di Donald Trump nei sondaggi per le primarie repubblicane in New Hampshire, il secondo Stato a votare per scegliere il candidato presidenziale (il 9 febbraio). Secondo la rilevazione di Wbur, il miliardario di New York ha il 23% delle intenzioni di voto, ovvero il 5% in più del sondaggio precedente, mentre Ben Carson è sceso di tre punti al 13 per cento. Con la stessa percentuale del neurochirurgo in pensione c'è il senatore Marco Rubio, che ha guadagnato due punti percentuali ed è il candidato che gli elettori considerano più favorevolmente. Poi il senatore Ted Cruz con l'8% (+2%) e l'ex governatore della Florida, Jeb Bush, al 7% insieme al governatore dell'Ohio, John Kasich. Il sondaggio è stato effettuato su 405 elettori prima degli attacchi di Parigi e i risultati hanno un margine di errore del 4,9 per cento. Secondo la media dei sondaggi in New Hampshire di Real Clear Politics, Trump è in testa con il 26%, seguito da Rubio e Carson con il 12%, Cruz con il 9,7%, Kasich con il 7,7% e Bush con il 7,3 per cento.

Jindal si ritira
Bobby Jindal, il governatore repubblicano della Louisiana, ha deciso di tirarsi fuori dalla corsa per diventare il prossimo presidente americano. Ad annunciarlo è stato lo staff della sua campagna elettorale. Partecipare alla corsa per le prossimi elezioni presidenziali americane è stato «un onore» per Jindal, che lunedì scorso ha fatto parlare di sé dicendosi contrario ad accettare nel suo Stato i rifugiati siriani. Jindal è il terzo candidato repubblicano ad alzare bandiera bianca. Prima di lui lo hanno fatto l'ex governatore del Texas Rick Perry e il governatore del Wisconsin Scott Walker. Ora che non sarà più un candidato - che non si è mai fatto notare rispetto a rivali come Donald Trump o Ben Carson - Jindal intende tornare a lavorare al suo think thank dove inizierà a lavorare per fare del secolo in corso «il secolo dell'America»«Neppure nei loro sogni più azzardati [i suoi genitori] hanno mai pensato che il loro figlio avrebbe avuto la opportunità di essere il governatore della Louisiana o di correre per la presidenza Usa», ha scritto Jindal in una nota. «Mi hanno cresciuto convincendomi che gli americani possono fare qualsiasi cosa e avevano ragione, possiamo. Ma questo non è il mio momento quindi sospendo la mia campagna per le presidenziali».

(Con fonte Askanews)