Usa 2016, la battaglia dei democratici per portare alle urne poveri e minoranze
Negli Stati Uniti è perennemente in corso la battaglia sulla registrazione dei cittadini nelle liste elettorali; i repubblicani stanno cercando di rendere più severe le leggi, mentre un gruppo di democratici è pronto a investire dieci milioni di dollari per renderla automatica
NEW YORK - Negli Stati Uniti è perennemente in corso la battaglia sulla registrazione dei cittadini nelle liste elettorali; i repubblicani stanno cercando di rendere più severe le leggi, mentre un gruppo di democratici è pronto a investire dieci milioni di dollari per rendere automatica la registrazione nelle liste quando si ottiene la patente di guida. Storicamente, le persone che non si registrano sono povere e appartengono a minoranze etniche: categorie, quindi, più propense a votare per i democratici.
iVote
Il gruppo, che si chiama iVote, è formato da ex collaboratori dei presidenti Barack Obama e Bill Clinton ed è guidato da Jeremy Bird, che nel 2012 ha condotto la campagna per stimolare l'affluenza alle urne nel 2012, per la rielezione del presidente in carica. La sua volontà è di cambiare il National Voter Registration Act del 1993, che obbliga gli Stati a offrire alla gente la possibilità di registrarsi nelle liste elettorali al momento di chiedere o rinnovare la patente di guida o un altro documento. Il gruppo iVote vorrebbe rendere la registrazione automatica, a meno di un'esplicita richiesta contraria del cittadino, in modo da portare alla luce milioni di nuovi elettori, soprattutto giovani, poveri e appartenenti a minoranze etniche, ha specificato Bird, secondo cui questa modifica «potrebbe segnare davvero una svolta», ha detto al New York Times.
Battaglia iniziata
Con il Congresso in mano ai repubblicani, la battaglia è cominciata negli Stati. L'Oregon, per esempio, ha dato il via libera alla prima legge di questo tipo la scorsa primavera; la California, lo scorso mese, ha approvato una legge simile. Secondo iVote, in altri 17 Stati sono in attesa di approvazione leggi per l'iscrizione automatica nelle liste elettorali. Non sarà, però, una battaglia facile da vincere, visto che i repubblicani controllano i parlamenti di 30 Stati e che, da gennaio, avranno 32 governatori, sottolinea il New York Times. Inoltre, è difficile che queste leggi possano essere approvate in tempo per avere un impatto sulle prossime elezioni presidenziali. Secondo Kris Kobach, segretario di Stato del Kansas, repubblicano, la registrazione automatica renderebbe impossibile il controllo sulla cittadinanza statunitense dell'elettore, e gli Stati Uniti «finirebbero per portare alle urne degli stranieri».
(Con fonte Anskanews)
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