26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Ha votato appena il 48% degli aventi diritto

Elezioni Svizzera, vince la destra anti-immigrati e anti-Europa

La destra populista e xenofoba svizzera ha ottenuto un successo ben oltre le aspettative alle elezioni politiche di ieri

BERNA - La destra populista e xenofoba svizzera ha ottenuto un successo ben oltre le aspettative alle elezioni politiche di ieri. L'Udc di Toni Brunner, discepolo del leader storico Christoph Blocher, si è assicurata quasi un terzo dei seggi del Consiglio Nazionale, la camera bassa del parlamento elvetico, vale a dire 11 seggi in più dell'assemblea precedente, per un totale di 65 seggi su 200.

Paura
«La gente ha votato guidata dalla paura», è l'amaro commento di Rebecca Ruiz, una candidata socialista: il suo partito, seconda formazione del Paese, ha perso 3 seggi e conta quindi 43 mentre l'altro partito di destra, il Partito liberal radicale sale a 33 rappresentanti (3 in più). Scendono anche i partiti centristi e le formazioni ecologiste. La partecipazione al voto ha raggiunto appena il 48% degli aventi diritto.

Sempre più a destra
Con le elezioni di ieri il baricentro della politica federale svizzera si sposta quindi ulteriormente a destra e i seggi guadagnati dall'Udc e dal Plr potrebbero cambiare la composizione dell'esecutivo. L'Udc ha già affermato la sua volontà di occupare due poltrone e non più una sola in seno al prossimo Consiglio federale (il governo), che verrà eletto il 9 dicembre dal Parlamento. Il successo delle forze di destra e centro-destra potrebbe inoltre «rimettere in gioco diversi dossier» rimasti in sospeso nell'ultima legislatura e che dovranno essere chiusi dal nuovo Parlamento, ricorda Swissinfo. Tra questi la nuova strategia energetica 2050 e la riforma del sistema previdenziale. Ma saranno soprattutto i rapporti con l'Unione europea e la politica nei confronti degli immigrati che risentiranno della nuova composizione del Consiglio federale e del parlamento elvetico.

(Con fonte Askanews)