20 agosto 2025
Aggiornato 18:30
Elezioni in Svizzera

Svizzera: frena l'estrema destra, ma resta il primo partito

Bene il centro destra, avanzano i socialisti, male i liberali. La Lega dei ticinesi di Bignasca raddoppia i consensi. La stampa svizzera sulle elezioni: palla al centro, frena la destra

ZURIGO - Il partito di estrema destra, l'Udc, di Christoph Blocher, ha registrato un sensibile arretramento alle elezioni del nuovo Parlamento federale, ma resta comunque la prima formazione politica in Svizzera, secondo una proiezione nazionale della televisione elvetica.
L'Udc, che durante la campagna elettorale ha insistito con le sue politiche anti-europee e anti-immigrazione, ha perso sette seggi al Consiglio nazionale (assemblea), ottenendo il 26,8% dei voti contro il 28,9% conquistato alle ultime elezioni, quattro anni fa.
Secondo la stime nazionale diffusa dalla televisione, i partiti di centro destra, i Verdi liberali e il Partito borghese democratico guadagnano terreno. Avanza leggermente il Partito socialista mentre la destra tradizionale, liberal-radicale, cede quattro seggi.

Lega ticinesi di Bignasca raddoppia i consensi - Nel Canton Ticino, la Lega dei Ticinesi di Giuliano Bignasca raddoppia i propri consensi parallelamente a una crescita netta dell'Udc, l'estrema destra elvetica. «Avevano previsto di raddoppiare la nostra presenza al (Consiglio) Nazionale, sembra che ciò si stia avverando: dobbiamo fare un muro sull'Italia e chiarire anzitutto la questione dei frontalieri», commenta a caldo Bignasca, premiato dalla sua campagna anti-frontalieri. Poi aggiunge: «Tutto come previsto, i ticinesi hanno detto chiaramente di aver paura dell'Europa e di voler bocciare anche l'apertura delle frontiere».
Lorenzo Quadri, confermato al Consiglio Nazionale tra le fila della Lega, si è dichiarato «molto soddisfatto, tutto è bene ciò che finisce bene», come riporta il Corriere del Ticino. Quadri annuncia di volersi recare nel Parlamento federale negli interessi del Ticino, «senza peli sulla lingua» per chi non li ha a cuore, come spesso accade per il Consiglio federale.

La stampa svizzera sulle elezioni: palla al centro, frena la destra - Una ventata di novità spolvera il tradizionale panorama politico elvetico: le elezioni di ieri per il rinnovo delle Camere federali hanno segnato la vittoria di due nuovi partiti di centro e la brusca frenata dell'estrema destra di Christoph Blocher, un risultato che comporta una maggiore frammentazione del parlamento e, temono alcuni, una minore governabilità del Paese.
«La Svizzera entra nell'era del multipolarismo», «La Svizzera ha un nuovo centro», «Palla al centro, il grande balzo dei nuovi partiti», «Il centro si fa in quattro», sono alcuni dei titoli che campeggiano stamane sui quotidiani svizzeri, che sottolineano il successo delle due nuove formazioni di centro, i Verdi liberali e il Partito borghese democratico. Un consenso che ha tolto voti al Partito ecologista, «reo di estremismo» e, per la stessa ragione, alla destra xenofoba.
In vista dell'elezione dei sette membri del Consiglio federale, il 14 dicembre, tutto rimane aperto, sottolinea Swissinfo, ma con tutta probabilità i 7 membri del governo saranno ripartiti come in questa legislatura.