Israele, in carcere estremista Ettinger: voleva far cadere governo
Meir Ettinger, arrestato ieri dallo Shin Bet, è accusato di essere a capo di una cellula pronta a commettere violenze contro i palestinesi nell'ambito di un piano che lo stesso estremista ebraico ha definito "la rivolta"
GERUSALEMME (askanews) - Meir Ettinger, arrestato ieri dallo Shin Bet, è accusato di essere a capo di una cellula pronta a commettere violenze contro i palestinesi nell'ambito di un piano che lo stesso estremista ebraico ha definito «la rivolta». E' quanto ha riferito oggi il quotidiano israeliano Yediot Ahronot, confermando le indiscrezioni circolate dopo il suo arresto, tre giorni dalla morte di un bimbo palestinese di 18 mesi avvenuta in un incendio doloso attribuito a coloni.
Far cadere il governo
Il principale ricercato dell'intelligence interna israeliana è finito in manette nel suo appartamento a Safed e oggi è comparso davanti a un giudice, che ha convalidato l'arresto. Nipote del rabbino Meir Kahane, che invocava l'espulsione degli arabi da Israele e dai territori palestinesi, il 23enne sostiene che bisogna commettere violenze per innescare il conflitto, far cadere il governo israeliano e creare un nuovo ordine.
Costruire una nuova istituzione
«Il significato di far crollare lo Stato è abbattere la struttura dello Stato e la sua capacità di governare, per costruire una nuova istituzione - ha scritto Ettinger nel documento in cui ha illustrato il suo piano, riportato oggi dal quotidiano israeliano - a questo scopo noi dobbiamo violare le norme delle istituzioni che vogliamo abbattere». «L'idea della rivolta è molto semplice - ha aggiunto - quello che faremo è semplicemente far esplodere la polveriera, tutte le domande e le contraddizioni tra giudaismo e democrazia: Tra il carattere ebraico e il carattere secolare, senza temerne l'esito. Disturbare le capacità di governo del Paese».
Processo iniziato da anni
Secondo gli inquirenti israeliani, il processo di radicalizzazione di Ettinger è iniziato sei anni fa nell'avamposto di Ramat Magron, poi fatto sgomberare. Oggi sarebbe a capo della cellula responsabile dell'incendio appiccato alla Chiesa della moltiplicazione dei pani e dei pesci, nel Nord di Israele, dello scorso giugno, per cui è già stato incriminato un altro ventenne, Moshe Orbach. E secondo l'emittente israeliana Channel 1, i membri del suo gruppo stavano definendo piani per lanciare attentati suicidi contro palestinesi.
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