29 marzo 2024
Aggiornato 16:30
Previsto esodo di 300mila persone

In fuga da Kathmandu, città nel caos

Più di 100.000 persone hanno già lasciato Kathmandu, la capitale del Nepal devastata dal potente terremoto di sabato, dirette in altre regioni del Paese. La gente, esasperata da caos, teme nuove scosse e epidemie, e si appresta a lasciare la città. Un esodo che potrebbe coinvolgere 300.000 persone

KATHMANDU (askanews) - Più di 100.000 persone hanno già lasciato Kathmandu, la capitale del Nepal devastata dal potente terremoto di sabato, dirette in altre regioni del Paese. Condizioni penibili nelle tendopoli tirate su in fretta e furia dopo il sisma, la scarsità di viveri e di acqua, e il terrore di nuove scosse e delle epidemie hanno innescato un vero e proprio esodo dalla capitale nepalese, che le autorità stanno tentando di controllare con grandi difficoltà.

Un esodo di 300.000 persone
Si stima, secondo dati riportati dal sito del Washington Post, che nelle prossime ore fino a 300.000 persone potrebbero abbandonare Kathmandu, oltre un decimo della popolazione della città. Ad un checkpoint situato sulla principale autostrada, che parte da Kathmandu, fonti ufficiali hanno riferito di oltre 300 fra autobus e pullman sovraccarichi transitati dalle 5 del mattino, un numero 10 volte superiore ad una giornata normale. Molte persone sono dirette verso regioni lontane, da cui sono originarie, fuori dalla Valle di Kathmandu.

I mezzi mancano, problemi di caos e sicurezza
Per far fronte a questo esodo di massa il governo sta cercando di potenziare i collegamenti e di mettere a disposizione mezzi gratuiti. Ma le centinaia di migliaia di persone ammassate davanti ai terminal e alle stazioni stanno creando caos e seri problemi di sicurezza. Nelle ultime ore le autorità sono state costrette a mandare la polizia antisommossa alla stazione ferroviaria e intorno al parlamento, dove una folla disperata si era riunita nella speranza di procurarsi uno dei bonus promessi dal governo poter salire a bordo di uno dei bus.

Le proteste
Di fronte all'assenza dei mezzi, la gente, esasperata, ha cominciato a protestare e ad agitarsi e sono scoppiati dei tafferugli e sporadici scontri con la polizia. Ma le decine di migliaia di senza tetto che hanno deciso di rimanere a Kathmandù, anche perché non hanno dove andare, si sono messi in fila pazientemente nei punti di distribuzione di acqua e viveri. L'Onu stima che 8 milioni di persone siano state coinvolte direttamente o indirettamente dal sisma e che quasi un milione e mezzo necessiti di assistenza alimentare.

5000 morti
Il bilancio dei morti del terremoto di magnitudo 7,8, il più grave che ha colpito il Nepal negli ultimi 80 anni, ha superato quota 5.000, ma le autorità temono che si arrivi a 10.000 vittime, una volta che saranno raggiunte anche le zone più lontane colpite dal sisma. Permane problematico l'intervento dei soccorsi, soprattutto nelle aree più remote, a causa del maltempo e delle frane che hanno bloccato le vie di comunicazione. Almeno 8.000 i feriti. Sul fronte delle ricerche degli italiani, intanto, il numero di quelli ancora irreperibili è sceso ieri a "una decina", ha fatto sapere la Farnesina nel pomeriggio. Quattro i connazionali morti.