18 aprile 2024
Aggiornato 16:30
La gente vuole lasciare la capitale

Kathmandu nel caos

La polizia antisommossa è intervenuta a Kathmandu per cercare di contenere e placare gli abitanti infuriati che vogliono lasciare la capitale del Nepal dopo il terribile sisma che ha devastato il Paese. Di fronte all'assenza dei mezzi promessi, la gente, esasperata, ha cominciato a protestare e ad agitarsi e sono scoppiati piccoli tafferugli e sporadici scontri con la polizia.

KATHMANDU (askanews) - La polizia antisommossa è intervenuta a Kathmandu per cercare di contenere e placare gli abitanti infuriati che vogliono lasciare la capitale del Nepal dopo il terribile sisma che ha devastato il Paese.

Le proteste degli abitanti
La polizia nepalese in assetto antisommossa è stata dispiegata presso la stazione ferroviaria e attorno al parlamento, dove una folla disperata si era riunita nella speranza di poter salire a bordo di uno dei bus speciali che il governo ha detto di voler mettere a disposizione degli abitanti per lasciare Kathmandu. Di fronte all'assenza dei mezzi promessi, la gente, esasperata, ha cominciato a protestare e ad agitarsi e sono scoppiati piccoli tafferugli e sporadici scontri con la polizia.

Avevano promesso 250 autobus
«Aspettiamo dall'alba, ci hanno detto che ci sarebbero stati 250 autobus, ma non ne è arrivato neppure uno», ha spiegato Kishor Kavre, uno studente di 25 anni deciso come altre migliaia di persone a lasciare la città devastata. Nelle ultime 24 ore le repliche del sisma sono nettamente diminuite, ma centinaia di migliaia di persone continuano a dormire nelle strade: le loro case sono state distrutte o rese inagibili dal sisma. Il bilancio dei morti nel terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito il Nepal sabato scorso ha superato quota 5.000, ma le autorità temono che si arrivi a 10.000 vittime. Almeno 8.000 i feriti.