28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Il premier nepalese sottolinea la difficoltà della sfida

Le vittime del terremoto potrebbero essere 10.000

Le vittime del devastante terremoto in Nepal potrebbero salire a 10.000: lo ha detto questa mattina il primo ministro nepalese Sushil Koirala. Che ha sottolineato come questa sia una sfida particolarmente difficile per il Paese, che, dopo il sisma, si prepara ad affrontare anche una perturbazione temporalesca.

KATHMANDU (askanews) - Le vittime del devastante terremoto in Nepal potrebbero salire a 10.000: lo ha detto questa mattina il primo ministro nepalese Sushil Koirala, secondo quanto riferisce Zee News. «Il governo sta facendo tutto il possibile per salvare» eventuali superstiti. «E' una sfida molto dura e sono ore molto difficili per il Nepal», ha spiegato il premier Koirala, che ha rinnovato l'appello per aiuti internazionali, in particolare cibo, medicina e assistenza sanitaria.

Almeno 8 milioni di persone colpite dal sisma
Secondo l'ultimo bilancio ufficiale fornito dal ministero dell'Interno, le vittime del sisma di sabato scorso sarebbero oltre 4.310 e i feriti quasi 8.000. Le Nazioni Unite hanno annunciato inoltre che almeno otto milioni di persone sono rimaste colpite dal sisma, mentre 1,4 milioni di abitanti hanno bisogno di aiuti urgenti.

Meteo sfavorevole
A complicare la situazione, un violento sistema temporalesco si sta muovendo verso il Nepal e raggiungerà la capitale Kathmandu nelle prossime ore, con forti piogge, raffiche di vento e fulmini. Lo riferisce il servizio meteorologico della Cnn. Il maltempo complicherà ulteriormente le già difficili operazioni di soccorso nella capitale nepalese, devastata dal terremoto di sabato scorso.

Conseguenze della violenza del fenomeno
Il terremoto magnitudo 7.8 avrebbe inoltre spostato la capitale Kathmandu di diversi metri verso sud, mentre l'altezza dell'Everest sarebbe rimasta invariata. Lo riporta il sito della televisione indiana Ndtv, riportando le prime considerazioni degli esperti. In base ai primi dati sismologici ottenuti dalle onde sonore che attraversano la terra dopo un terremoto,il terreno sotto la capitale Kathmandu si potrebbe essere spostato di circa 3 metri verso sud, rileva un esperto di tettonica dell'Università di Cambridge, James Jackson, un'analisi confermata da Sandy Steacy, capo del dipartimento di scienze fisiche dell'Università di Adelaide. "E' molto probabile che il terremoto sia dovuto a un movimento della faglia Himalayan Thrust, che separa il subcontinente indiano dall'Eurasia", ha spiegato Steacy. Mark Allen, del Dipartimento di scienze della terra dell'Università di Durham (Gran Bretagna) spiega che le rocce al di sopra della faglia si muovono verso sud al di sopra delle rocce della placca sottostante.

Lunga serie di scosse di assestamento
Mentre Kathmandu si è mossa, è improbabile che l'altezza dell'Everest, il tetto del mondo, sia cambiata se non di qualche millimetro, poiché la montagna non si trova direttamente sopra la linea di faglia. «Il maggiore scorrimento si è verificato ad Ovest dell'Everest, la montagna non si trova direttamente sopra la faglia», ha spiegato Steacy. «Oltretutto l'inclinazione della faglia è molto bassa quindi tre metri di spostamento in direzione orizzontale non significa molto in verticale». Tutti i sismologici prevedono una lunga serie di scosse di assestamento.