25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Africa

Sud Sudan, governo pronto al cessate-il-fuoco con i ribelli

Lo hanno annunciato i leader regionali, invitando i ribelli a prendere un impegno analogo. «Circa 122.000 persone nel Sud Sudan hanno abbandonato le loro case dall'inizio della crisi, a metà dicembre». Lo ha annunciato l'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha)

NAIROBI - Il governo del Sud Sudan è pronto a un cessate-il-fuoco con i ribelli. Lo hanno annunciato i leader regionali, invitando i ribelli a prendere un impegno analogo.
Un incontro di leader regionali «ha accolto l'impegno del governo della Repubblica del Sud Sudan per un immediato cessate-il-fuoco delle ostilità e ha invitato Riek Machar e le altre parti a prendere simili impegni», ha dichiarato il ministro degli Esteri etiope Tedros Adhanom.

INIZIATO LO SGOMBERO - Il Sudan ha cominciato a sgomberare i suoi cittadini che si trovano in Sud Sudan, nello stato di Unité, una regione di frontiera ricca di petrolio, dopo dieci giorni di combattimenti che contrappongono Juba ai ribelli dell'ex vice presidente Riek Machar. Lo ha annunciato l'agenzia di stampa Suna.
Il Sudan «ha cominciato lo sgombero dei suoi cittadini e di alcuni cittadini dei Paesi dell'Autorità intergovernativa sullo sviluppo (Igad) (Organizzazione dei Paesi del Corno d'Africa e dell'Africa dell'Est, ndr) della città di Bentiu», capitale dello stato di Unité, in mano alle forze ribelli pro-Machar, ha indicato l'agenzia di stampa ufficiale Suna.
Cinque voli effettuati da aerei dell'Onu sono stati effettuati venerdì e l'operazione deve proseguire, ha precisato Suna, che ha citato un responsabile del ministero degli Esteri sudanese.

ONU: 122.000 SFOLLATI - Circa 122.000 persone nel Sud Sudan hanno abbandonato le loro case dall'inizio della crisi, a metà dicembre. Lo ha annunciato l'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha).
«Almeno 121.600 persone sono sfollate a causa della crisi in Sud Sudan», ha dichiarato in una nota l'Ocha che teme una cifra ancora più elevata a causa delle poche informazioni che dispongono le agenzie umanitarie sul campo. Circa 63.000 sfollati hanno trovato rifugio in delle basi Onu, a Juba, Bor, Malakal, Bentiu e Panang. Nella sola Juba, la capitale, circa 25.000 persone hanno lasciato le loro case, secondo l'Ocha.
Per finanziare le loro operazioni nel Paese le agenzie umanitarie hanno lanciato un appello per raccogliere 166 milioni di dollari. Il Sud Sudan è teatro di intensi combattimenti dal 15 dicembre. Il presidente Salva Kiir ha accusato il suo ex vice presidente Riek Machar di tentato golpe mentre questi lo accusa di voler eliminare i suoi rivali. Questa lotta per il potere ha provocato delle violenze fra le rispettive etnie: i Nuer per Machar e i Dinka per Kiir.