E' «ridicolo» accusare di pirateria gli attivisti di Greenpeace
Lo sostiene Mikhail Fedotov, che è il consigliere del Cremlino per i diritti umani e insiste sulla necessità quantomeno di rivedere i capi d'accusa contestati all'equipaggio della nave ecologista Arctic Sunrise
MOSCA - E' «ridicolo» accusare di pirateria gli attivisti di Greenpeace che volevano protestare contro le trivellazioni nell'Artico: lo sostiene Mikhail Fedotov, che è il consigliere del Cremlino per i diritti umani e insiste sulla necessità quantomeno di rivedere i capi d'accusa contestati all'equipaggio della nave ecologista Arctic Sunrise. «Non c'è la minima base» per invocare il reato di pirateria, ha dichiarato oggi Fedotov, ironizzando sul lavoro degli inquirenti che si occupano del caso. Avrebbero allos tesso modo potuto incriminarli per stupro di gruppi a danno della piattoforma» di Gazprom che era il loro obiettivo. Fedotov suggerisce inoltre di multare i responsabili dell'indagine e investire il ricavato in una campagna per migliorare l'immagine della Russia all'estero.
Sono giorni che il consigliere per i diritti critica l'indagine a carico dei 30 militanti ecologisti, quasi tutti stranieri. Ma è noto che le sue opinioni di rado trovano sponda nelle decisioni dei vertici del Cremlino.
Oggi Vladimir Putin tra l'alto fa sapere che non intende interferire nell'azione legale contro gli attivisti di Greenepeace e per ora non vedrà il capo dell'organizzazione ecologista, Kumi Naidoo, che ha chiesto di incontrarlo.
Il presidente russo «è al corrente della lettera, che però non gli è stata ancora consegnata - ha dichiarato oggi il portavoce Dmitri Peskov - la posizione in merito sarà formulata dopo aver ricevuto la missiva» di Naidoo.
Il direttore dell'organizzazione ambientalista si è detto oggi «estremamente sorpreso» dalla durezza della risposta russa. E ha annunciato una campagna per chiedere ai consumatori di protestare contro Gazprom, fornitore di circa un quarto del gas consumato in Unione europea.