28 marzo 2024
Aggiornato 19:00
Lo riporta la Cnnturk

Esplosione a Tunceli, 7 morti fra la polizia turca

La dinamica dell'attentato riconduce tutti i sospetti sul Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, che lotta per la creazione di uno stato indipendente curdo in territorio curdo e che negli ultimi mesi, complice la crisi siriana, ha notevolmente intensificato la sua attività. Intanto Erdogan invita il Premier iracheno al Maliki ad Ankara

ISTANBUL - E' di 7 morti fra le forze dell'ordine turche il bilancio dell'esplosione avvenuta questo pomeriggio nel centro di Tunceli, nell'est del Paese e una delle città a maggioranza curda più importanti. Lo riporta la Cnnturk.
La deflagrazione, di forte entità, si è verificata verso le 18 turche, le 17 in Italia al passaggio di un veicolo blindato della polizia tramite comando a distanza. Nell'esplosione è rimasto coinvolto anche un veicolo civile, sembrerebbe senza conseguenze.
La zona è stata isolata per permettere i soccorsi, ma per i sette soldati, morti sul colpo, non c'è stato niente da fare.

DITO PUNTATO SUL PKK - La dinamica dell'attentato riconduce tutti i sospetti sul Pkk, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, che lotta per la creazione di uno stato indipendente curdo in territorio curdo e che negli ultimi mesi, complice la crisi siriana, ha notevolmente intensificato la sua attività.

GUERRIGLIA SEPARATISTA - Tunceli, insieme con Diyarbakir, Hakkari e Sirnak, è una delle località del sud-est più interessante dalla guerriglia separatista.

ERDOGAN INVITA IL PREMIER IRACHENO - Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato il suo omologo iracheno Nouri al Maliki a effettuare una visita ufficiale ad Ankara. Lo ha riferito un responsabile iracheno, in un momento in cui i rapporti tra i due Paesi sono piuttosto tesi.
«Erdogan ha inviato un invito ufficiale al primo ministro al Maliki da un paio di giorni», ha indicato questo responsabile che ha parlato a condizione dell'anonimato, «Non sappiamo se l'invito sarà accettato».
I rapporti tra i due vicini si sono fortemente deteriorati negli ultimi mesi, soprattutto per il rifiuto della Turchia di estradare l'ex vice presidente iracheno Tareq al Hashemi, rifugiato in Turchia e condannato a morte in contumacia da Baghdad per aver ordinato due omicidi. A inizio mese, Maliki si era ribellato contro la visita nel Kurdistan iracheno e successivamente nella città contesa di Kirkuk del ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu, effettuata senza che Baghdad fosse informata. Le esportazioni di petrolio provenienti dalla regione autonoma curda verso la Turchia senza l'approvazione di Baghdad hanno ulteriormente aggravato le tensioni.