12 ottobre 2025
Aggiornato 09:30
La Conferenza ONU sul clima

Clima: accordo a Durban su trattato globale, adozione nel 2015

Sarà operativo nel 2020. Intesa anche per un Kyoto 2. La Conferenza di Durban ha dato inoltre il via libera all'entrata in vigore del Fondo Verde. La prossima grande riunione della «diplomazia del clima» avrà luogo in Qatar

DURBAN - I lunghi negoziati di Durban si sono conclusi nella notte con il via libera a una road map che porterà all'adozione di un accordo globale salva-clima entro il 2015, in modo da poter entrare in vigore a partire dal 2020. Di fronte alla viva opposizione dell'India, i paesi europei hanno accettato una formula che descrive il futuro accordo come «un protocollo, uno strumento legale o una soluzione concertata avente forza di legge». Un gruppo di lavoro creato ad hoc sulla base della piattaforma di Durban comincerà a lavorare per l'accordo globale a partire dal prossimo anno.

Intesa su Kyoto 2 - Con questa «road map», inoltre, gli europei hanno accettato di proseguire il protocollo di Kyoto oltre il 2012. A questo Kyoto 2 saranno interessati, oltre all'Europa, solo pochi altri paesi industrializzati. Com'è noto, il Giappone, la Russia e il Canada hanno annunciato da tempo il loro no al proseguimento del protocollo.
Concluso nel dicembre del 1997 ed entrato in vigore a febbraio 2005, il protocollo impone ai paesi industrializzati (ad eccezione degli Stati Uniti che non lo hanno mai ratificato) di ridurre le loro emissioni di sostanze tossiche responsabili del riscaldamento terrestre. Il prolungamento del protocollo rappresenta una rivendicazione forte dei paesi in via di sviluppo che richiama l'occidente a una responsabilità «storica» per la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera.

La Conferenza di Durban ha dato inoltre il via libera all'entrata in vigore del Fondo Verde, istituito per aiutare i paesi in via di sviluppo a sostenere le azioni contro il riscaldamento globale. Si tratta di 100 miliardi di dollari fino al 2020.
La conferenza di Durban, che si è conclusa con 36 ore di ritardo rispetto alla tabella di marcia, resterà nella storia dei negoziati sul clima. «Siamo entrati in un periodo di incertezza economica, un fase di austerità fiscale. Ma non potrei mai sottolineare a sufficienza quanto sia determinante per i paesi sviluppati tenere fede ai loro impegni», aveva sottolineato questa settimana a Durban il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.
La prossima grande riunione della «diplomazia del clima» avrà luogo in Qatar, paese che conta il più alto tasso mondiale di emissione di Co2 per numero di abitanti.