12 ottobre 2025
Aggiornato 14:00
Arrestato un altro uomo

In Germania torna l'Incubo delle «Brigate nere»

Il gruppo neonazista accusato di 10 omicidi, tra cui otto cittadini di origine turca, un greco e una poliziotta. Beate Z. in carcere rifiuta di parlare, trovati video propaganda

BERLINO - La stampa tedesca le ha già ribattezzate Braune Armee Fraktion, che rieccheggia la violenza della Raf (Rote Armee Fraktion) degli Anni Settanta, salvo che il gruppo di matrice terroristica che in Germania avrebbe compiuto dieci omicidi - tra cui otto cittadini di origine turca, un greco e una poliziotta - è stato guidato nelle sue azioni da un odio razzista e di estrema destra.
La polizia tedesca ha arrestato oggi un altro sospetto, nella città di Hannover, secondo quanto riporta la BBC, dopo che nei giorni scorsi si è consegnata alla polizia Beate Z., 36enne ricercata dalla polizia per una rapina a mano armata nella città orientale di Eisenach. L'ultima delle sue azioni, dopo la quale i compagni Uwe B. e Uwe M. si sono tolti la vita in una roulotte. Prima di arrendersi, Beate ha dato fuoco all'appartamento che aveva affittato a Zwickau, Germania dell'est. Una delle due pistole ritrovate nella roulotte dove i due uomini si sono suicidati apparteneva a una poliziotta uccisa nel 2007 a Heilbronn, sud-ovest del Paese.
L'uomo, Holger G., 37 anni, è stato arrestato con l'accusa di appartenere al movimento neonazista Nsu, ovvero Nationalsozialistischer Untergrund (Underground nazionalsocialista), aggettivo preso in prestito dal nome del partito di Hitler. Il gruppo, secondo gli inquirenti, era attivo dall'inizio degli anni Novanta. Holger avrebbe prestato agli altri tre membri della Nsu la sua patente e il passaporto.

Beate Z. in carcere rifiuta di parlare, trovati video propaganda - La Germania si ritrova probabilmente a che fare con il «peggiore caso di violenza di estrema destra degli ultimi decenni», ha commentato il capo del dipartimento per la tutela della Costituzione della Bassa Sassonia, Hans Werner Wargel. Le vittime del gruppo erano soprattutto piccoli commercianti, in particolare proprietari di locali kebab, ammazzati in pieno giorno. Gli omicidi sono stati compiuti tra il 2000 e il 2007 in diverse città della Germania, dove vivono circa 3 milioni di turchi.
La polizia tedesca non aveva collegato i casi agli ambienti neo-nazisti fino al ritrovamento delle pistole. Le altre prove riguardano del materiale video di propaganda preparato da Underground nazionalsocialista (Nsu), che era pronto per essere spedito a diverse testate giornalistiche e a centri di cultura islamica.
Beate Z., la cui faccia campeggia assieme ai due Uwe sulla copertina dello Spiegel in edicola questa settimana, dovrà ora rispondere di omicidio, tentato omicidio, incendio doloso e appartenenza a una organizzazione terroristica. La donna martedì si è consegnata alla polizia di Jena, ma da allora ha rifiutato qualsiasi dichiarazione.