Lefebvriani: fuga notizia su rottura con Vaticano, superiore frena
Il capo lefebriano britannico aveva parlato di accordo impossibile. Mons. Fellay, è intervenuto per fermare le fughe di notizie circa una rottura con il Vaticano sulle trattative per il rientro del gruppo scismatico ultra-tradizionalista nella Chiesa
ROMA - Il superiore dei lefebvriani, mons. Fellay, è intervenuto per fermare le fughe di notizie circa una rottura con il Vaticano sulle trattative per il rientro del gruppo scismatico ultra-tradizionalista nella Chiesa.
Dopo la riunione dei superiori dei lefebvriani che si è svolta ad Albano a inizio ottobre, «sono apparsi diversi commenti sulla stampa sulla risposta che mons. Bernard Fellay deve dare alle proposte romane del 14 settembre 2011», quando l'erede di mons. Lefebvre ha avuto in Vaticano un incontro con i vertici della congregazione per la Dottrina della fede. «Si ricorda - continua la nota diffusa oggi - che soltanto la casa generalizia della fraternità San Pio X è abilitata a pubblicare un comunicato ufficiale o un commento autorizzato su questo tema». Dopo la riunione di Albano i lefebvriani avevano comunicato che i vertici avrebbero studiato il 'preambolo dottrinale' presentato dalla Santa Sede per «presentare, in un lasso di tempo ragionevole, una risposta alle proposte romane».
Il contenuto del «preambolo» rimane riservata. Il tedesco don Niklaus Pfluger, primo assistente di Fellay, aveva precisato, in una recente intervista, che «il testo proposto ammette delle correzioni da parte nostra». In questi giorni, inoltre, il superiore del distretto britannico dei lefebvriani, Paul Morgan, ha rivelato in una lettera ai suoi fedeli alcuni dettagli dell'incontro in Vaticano, accusando Roma di «non riconoscere la rottura tra gli insegnamenti della tradizione e quelli del Concilio vaticano II» e le proposte vaticane di contenere «tutti gli elementi che la società ha sempre respinto». Quanto alla riunione di Albano, «i presenti sono stati d'accordo nel considerare chiaramente inaccettabile il preambolo dottrinale e che non è certo arrivato il tempo di raggiungere un qualche accordo pratico nella misura in cui le questioni dottrinali rimangono irrisolte». Una fuga di notizie alla quale il superiore Fellay ha voluto mettere un argine con il comunicato odierno.