Lefebvriani italiani a convegno su Concilio e restaurazione
Da oggi a domenica a Rimini. «Non è possibile nessuna discussione seria sul Concilio, nessuna analisi profonda che non sia fatta in nome della Tradizione»
ROMA - I lefebvriani italiani iniziano oggi, a Rimini, un convegno dedicato al Concilio vaticano II e significativamente intitolato Concilio, mito e realtà.
«Non è possibile nessuna discussione seria sul Concilio, nessuna analisi profonda che non sia fatta in nome della Tradizione», scrive in una brochure il superiore italiano, don Davide Pagliarani. «Non si tratta di una opzione tra le altre, ma dell'unica via praticabile per contribuire positivamente alla restaurazione della Chiesa e soprattutto si tratta dell'unica via praticabile affinché la Chiesa possa rigenerarsi ed uscire dalla terribile crisi che la soffoca. Si tratta esattamente della prospettiva opposta a quella in cui si sono collocati i grandi artefici del Concilio: essi hanno inteso liberarsi da un passato considerato obsoleto, non più congruo ai bisogni dell'uomo moderno. Oggi i risultati di quell'intento sono sotto gli occhi di tutti: è il mondo che ha trasformato e condizionato la Chiesa e non più il contrario. Quel passato, disprezzato e accantonato da altri, sarà invece la nostra guida non solo in relazione a ciò che è accaduto durante il Concilio ma, soprattutto - conclude il leader dei lefebvriani italiani - in relazione a ciò che la Provvidenza ci riserva per il futuro». Il convegno di Rimini si concluderà domenica.
I lefebvriani, che hanno criticato l'incontro con altri leader religiosi presieduto ieri dal Papa ad Assisi, sono in trattative con la Santa Sede per il pieno reintegro nella Chiesa cattolica dopo la revoca della scomunica decisa nel 2009 dallo stesso Benedetto XVI. Il Vaticano ha consegnato ai leader della fraternità sacerdotale ultra-tradizionalista un preambolo dottrinale. «Il testo proposto ammette delle correzioni da parte nostra», ha avuto a precisare don Niklaus Pfluger, primo assistente generale della superiore dei lefebvriani, mons. Bernard Fellay.