25 maggio 2025
Aggiornato 01:30
Terrorismo islamico

Dopo gli attentati a Mumbai le città indiane in stato d'allerta

Le tre bombe non sono state ancora rivendicate. Nella notte il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha «condannato con forza» gli attentati

MUMBAI - Le principali città dell'India sono in stato di massima allerta dopo gli attentati di ieri a Mumbai che hanno provocato almeno 18 morti e oltre 100 feriti. Il primo ministro indiano Manmohan Singh ha lanciato un appello alla popolazione di Mumbai «a rimanere calma e a mostrare unità».
La polizia che indaga sulle tre bombe esplose ieri - due nella zona sud e una nel cuore della capitale finanziaria indiana - sta cercando di fare luce sui mandanti e sugli esecutori degli attentati terroristici. Per il momento non è giunta alcuna rivendicazione e il ministro dell'Interno indiano, P. Chidambaram, ha dichiarato che è ancora troppo presto per trarre conclusioni: «Sono sospettati tutti i gruppi capaci di tali attacchi - ha detto il ministro in conferenza stampa a Mumbai - non puntiamo il dito contro questo o quel gruppo».

Nella notte il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha «condannato con forza» gli attentati in India, sottolineando come il terrorismo rappresenti una delle minacce più gravi per la pace nel mondo: «I membri del Consiglio di sicurezza ribadiscono che il terrorismo in tutte le sue forme rappresenta una delle minacce più gravi alla pace nel mondo e alla sicurezza e che le azioni terroristiche sono criminali e ingiustificabili, indipendentemente dalla loro motivazione».

Ieri, verso le 18.50 ora locale (15.20 in Italia), tre deflagrazioni hanno investito Mumbai. I tre ordigni, esplosi nell'arco di 15 minuti, erano stati piazzati nel bazaar Zaveri, dove si trovano numerose gioiellerie, all'Opera House, entrambe nella zona sud della città, e nella Dadar area, nel cuore di Mumbai.

Si tratta del più grave attentato nella capitale finanziaria dell'India dagli attacchi del novembre 2008. Il 26 novembre di due anni fa, una serie di attacchi simultanei colpì il quartiere turistico della città e alcuni hotel, causando 166 morti e circa 300 feriti.