19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Referendum del 12 e 13 giugno

Un mese in un bunker, «Così si vive dopo un incidente nucleare»

Gruppo di ragazzi no nuke sperimenterà l'incubo post atomico. La loro protesta sostenuta da Greenpeace

ROMA - Un mese chiusi in un bunker, perché «così si vive dopo una catastrofe nucleare». Quattro ragazzi si rinchiuderanno in un rifugio sperimentando l'incubo post atomico per convincere le persone a votare «Sì» al referendum del 12 e 13 giugno. La loro protesta, sostenuta da Greenpeace è stata battezzata «I pazzi siete voi» e il gruppo documenterà e condividerà l'esperienza sul web: sul sito dedicato all'iniziativa www.ipazzisietevoi.org, su Facebook, con video messaggi su Youtube, Twitter, e uno streaming video 24 ore su 24 seguirà la loro esperienza: divisione dei compiti, problemi, paure, discussioni, una sorta di reality che documenterà la loro vita da The day after.

Giorgio, Alessandra, Pierpaolo e Luca vivranno così sulla propria pelle l'esperienza di un rifugio anti-radiazioni, ricordando i loro coetanei nel distretto di Fukushima. Seguiranno precise regole di radioprotezione: porte e finestre sigillate, niente insalata, niente latte, formaggio, carne o pesce freschi. Solo internet. Si priveranno per un mese della loro libertà. Vivranno rinchiusi in un rifugio come se fosse esplosa una centrale nucleare. Non usciranno fino al giorno del Referendum: l'obiettivo è infatti convincere le persone a votare Sì il 12 e 13 giugno e l'appello a tutti i visitatori del sito e quello di firmare il proprio impegno contro il nucleare, partecipando alla petizione «Io non sono pazzo. Voto Sì».

«Voi che minimizzate il disastro di Fukushima. Voi che pensate al vostro tornaconto personale - dicono i ragazzi nel loro video manifesto - alla faccia dell'interesse della comunità. Siete pazzi pericolosi. [?] Vogliamo parlare ai ragazzi come noi? questa battaglia riguarda tutti. Diffondete i nostri messaggi, organizzatevi, inventatevi una vostra azione. La nostra protesta dovrà crescere ogni giorno di più.«

Greenpeace li sostiene e ha fornito ai ragazzi tutti gli strumenti per organizzare la loro protesta: «Di fronte a un governo che vuole rubarci il referendum e toglierci la possibilità di scegliere un atto estremo come quello di rinchiudersi in un rifugio è più che mai necessario», ricorda Greenpecace, sottolineando che «i pazzi non sono loro, i pazzi sono quelli che dopo Cernobyl e Fukushima continuano a vedere il futuro nel nucleare».