Secondo anniversario attacchi Mumbai
Singh: «Non cederemo mai ai disegni dei nostri nemici». L'India rinnova l'invito al Pakistan a processare i responsabili
MUMBAI - Oggi ricorre il secondo anniversario degli attacchi di Mumbai, costati la vita a 166 persone. Il raid nella capitale dell'economia indiana, condotto da un gruppo di guerriglieri pachistani, durò 3 giorni: i terroristi presero di mira contemporaneamente una stazione ferroviaria, un centro ebraico e alcuni hotel e caffé di lusso, frequentati da stranieri.
«Non cederemo mai ai disegni dei nostri nemici», ha dichiarato oggi il primo ministro indiano Manmohan Singh. «Ci impegniamo a raddoppiare i nostri sforzi per portare i responsabili di questi crimini contro l'umanità davanti alla giustizia».
L'unico terrorista sopravvissuto all'attacco, Ajmal Kasab, è stato processato e condannato a morte, ma nessuno dei 7 presunti mandanti e organizzatori della strage, arrestati in Pakistan, è stato processato. «Ancora una volta esorto il Pakistan a smantellare la centrale del terrore che opera impunemente nei territori sotto il suo controllo e lo invito a portare rapidamente davanti alla giustizia tutti i responsabili degli attacchi terroristici di Mumbai», ha detto il ministro degli Affari esteri, S.M. Krishna.
Manifestazioni a Mumbai - Corpi di polizia ed esercito, con al fianco blindati, hanno marciato attraverso Mumbai stamattina fino all'Oberoi Trident Hotel, uno dei bersagli degli attacchi di due anni fa. Centinaia di studenti hanno sfilato sotto un enorme striscione sul quale era scritto «The Great Wall of Mumbai,» a dimostrazione della fermezza della popolazione di fronte al terrorismo. Questa sera i familiari delle vittime percorreranno le strade della città al lume di centinaia di candele per una marcia di pace.
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