3 settembre 2025
Aggiornato 05:30
Polonia

Kaczynski accusa Tusk della morte del gemello

Parole pesanti, scagliate come pietre: «Politiche omicide del governo di Varsavia: non rinnovarono aereo»

VARSAVIA - Accuse pesanti. Scagliate come pietre. Se la prende con il governo di Donald Tusk, Jaroslaw Kaczynski, il fratello gemello di Lech, l'ex presidente polacco morto in un incidente aereo vicino a Smolensk in Russia lo scorso aprile. Un esecutivo - a suo dire - reo con le sue politiche «criminali» e «omicide» di aver «causato» la tragedia aerea che ha visto la fine non soltanto del capo di stato e della first lady, ma anche dell'intera elite politica, militare e religiosa del Paese.

Jaroslaw, leader del maggiore partito di opposizione del Paese, uscito sconfitto dalle recenti elezioni presidenziali, ritrova il suo stile violento e provocatorio, chiedendo al governo di assumersi la responsabilità per la morte del presidente.
In un'intervista afferma inoltre che il suo viaggio a Smolensk, per raccogliere le spoglie del fratello, venne ritardata in modo che sul luogo dell'incidente arrivasse prima Tusk, che venne proprio là accolto e abbracciato dal collega Vladimir Putin. Per questo ora il gemello non intende accettare le condoglianze dal primo ministro polacco e della Russia.

La notizia rimbalza anche sui media russi: il caso infatti, pur essendo politica estera, non può sfuggire, perchè chiama indirettamente in causa anche le autorità russe e lancia strane ombre su una vicenda da cui Mosca, sino ad ora era uscita molto bene.

E dire che durante la campagna elettorale Jaroslaw Kaczynski aveva dichiarato che era tempo di porre fine alla «guerra» e si era persino rivolto agli «amici russi» in un videomessaggio per YouTube del 9 maggio. Ma ora il presidente del PiS e la sua retorica tornano ad essere quelle di sempre: «ruolo ambiguo» e «comportamento vergognoso» di Donald Tusk e di Putin «nei confronti di mio fratello».