24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
New York

«Il fallito attacco a Times Square? Ho agito da solo»

Faisal incriminato per terrorismo. Prime ammissioni del proprietario del suv. In Pakistan altri due arresti. Obama: «Sarà fatta giustizia»

NEW YORK - Un soggiorno in Pakistan troppo lungo e un biglietto aereo comprato all'ultimo hanno smascherato Faisal Shahzad. Il cittadino americano di origini pachistane arrestato per il mancato attentato a Times Square sabato scorso, sta raccontando tutta la verità agli inquirenti, ma la sua testimonianza suona contraddittoria: ha detto di essere stato addestrato a costruire bombe in Pakistan, terra di al Qaida, ma sostiene di aver agito da solo nel tentato attentato.

Shahzad è stato per cinque mesi nella regione del Waziristan, al confine con l'Afghanistan. Nella regione è in atto un'offensiva delle forze di Islamabad contro combattenti di al Qaida e gli aerei senza pilota della Cia hanno sono entrati in azione in passato. Shahzad è tornato lo scorso febbraio e avrebbe detto agli investigatori di avere agito da solo. Cosa che non convince l'Fbi che sta cercando eventuali collegamenti con gruppi terroristici. Shahzad è stato fermato mentre era già a bordo di un volo della Emirates Airlines per Dubai, in attesa di decollare. Ma secondo Holder le autorità americane non hanno mai rischiato di lasciarsi scappare il sospetto.

L'INCHIESTA - Ci sono volute 53 ore dal momento dell'identificazione di Shahzad e il suo arresto. Secondo il capo della polizia di New York Raymond Kelly «a tempo di record». Secondo il segretario della Homeland Security Janet Napolitano per impedire a Shahzad di decollare sono servite alcune norme di sicurezza introdotte dopo lo sventato attentato contro un volo diretto a Detroit a Natale. La Emirates Airlines, la compagnia aerea scelta da Shahzad per andare a Dubai, ha tuttavia giocato un ruolo fondamentale lanciando l'allarme. Ad insospettire la Emirates era stato proprio quel biglietto di sola andata comprato in contanti da Shahzad a poche ore dal decollo. Il nome del sospetto non era sulla lista dei sospetti di terrorismo fino all'ultimo momento. Un elemento che ha già suscitato alcune polemiche all'indirizzo del governo e della linea di sicurezza dell'antiterrorismo.
Se anche il volo fosse decollato, ha aggiunto Napolitano, al pilota sarebbe stato ordinato di ritornare al Jfk. Shahzad, rinviato a giudizio per terrorismo e per la volontà di usare un'arma di distruzione di massa, ha non solo ammesso la sua responsabilità nel complotto ma starebbe «fornendo informazioni utili agli investigatori». Holder non ha aggiunto dettagli perché l'indagine è ancora in corso e non ha confermato che altre persone siano state arrestate in Pakistan in relazione alla vicenda. Il ministro ha però sottolineato che quell'attentato sventato per un soffio poteva essere «devastante».

DUE ARRESTI IN PAKISTAN - Intanto sono almeno due i sospetti coinvolti nel fallito attentato a New York arrestati in Pakistan. Lo hanno detto responsabili della sicurezza pachistana. I due sono stati individuati grazie a intercettazioni telefoniche con il cittadino statunitense di origini pachistane arrestato negli Stati Uniti per il mancato attentato a Times Square.