Da tragedia Kaczysnki speranza amicizia con i russi
Il Cardinale di Cracovia Dzwisz officia la cerimonia funebre della coppia presidenziale
CRACOVIA - Quanto è accaduto dopo la catastrofe in cui è morto il presidente polacco Lech Kaczynski, assieme alla moglie Maria e a 94 altre persone, ha mostrato che ci sono possibilità di un riavvicinamento tra russi e polacchi. L'ha affermato il cardinal Stanislaw Dzwisz, arcivescovo di Cracovia, durante la cerimonia funebre della coppia presidenziale in corso oggi nella basilica di Nostra Signora.
«Questa catastrofe che s'è prodotto otto giorni fa ha svelato numerose testimonianze di bontà, delle prove di compassione e d'aiuto da parte dei nostri fratelli russi che ravvivano la speranza d'un riavvicinamento e una riconciliazione delle nostre due nazioni slave», ha affermato il prelato. «Ecco un obiettivo - ha continuato - per la nostra generazione, noi dobbiamo procedere su questa strada».
Il Tupolev 154 che trasportava la delegazione polacca, guidata da Kaczynski, s'è schiantata a Smolensk, in Russia, dove doveva atterrare per portare il presidente e le altre alte personalità polacche a Katyn per una solenne cerimonia in memoria dei 22mila soldati polacchi trucidati 70 anni fa per ordine di Stalin. La vicenda di Katyn è uno dei punti oscuri che hanno impedito finora rapporti amichevoli tra i due paesi.
Alla cerimonia funebre di Cracovia è presente il presidente russo Dmitri Medvedev che, nonostante le ceneri prodotte dall'eruzione vulcanica islandese abbiano bloccato gli aeroporti di tutta l'Europa settentrionale e centrale, non ha voluto mancare all'ultimo saluto dei Kaczynski.
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