25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
La tragedia polacca

A Mosca il riconoscimento per la salma di Kaczynski

La Polonia si sveglia oggi stordita e nell'incertezza istituzionale dopo una giornata di pianto

VARSAVIA - La Polonia si sveglia oggi stordita e nell'incertezza istituzionale dopo una giornata di pianto, di fronte alla tragedia aerea che ha falciato il presidente Lech Kaczynski e altre 96 persone, fra cui una buona fetta dell'elite politica, militare e finanziaria polacca. E intanto oggi arrivano a Mosca per il riconoscimento le salme, mentre proseguiranno le indagini guidate dallo stesso premier russo Vladimir Putin sul luogo della catastrofe aerea a Smolensk, in Russia.

I corpi di tutte le vittime del disastro sono stati recuperati dai rottami del velivolo. La traslazione verso Mosca è continuata via elicottero nella notte. Secondo quanto Apcom apprende dal Cremlino, il presidente russo Dmitri Medvedev rimarrà nella capitale russa. Anche se «l'agenda del capo di stato è molto rigida» e si avvicinano appuntamenti «improrogabili». Medvedev lunedì deve infatti partire alla volta dell'America, per un lungo tour che toccherà gli Usa, l'Argentina e il Brasile.

Intanto alla volta della capitale russa sono diretti anche i familiari delle 97 vittime, per i quali non sarà necessario presentare visto alla frontiera con la Russia. Il sindaco di Mosca Juri Luzhkov è responsabile dell'accoglienza dei familiari. Il Cremlino ha garantito la massima attenzione e Medvedev si è rivolto al Popolo polacco sul sito internet della presidenza con un messaggio in lingua polacca, presentando le più commosse condoglianze.

Malgrado la pioggia, ieri migliaia di persone si sono radunate davanti al palazzo presidenziale al centro di Varsavia portando fiori, candele e le foto della coppia presidenziale. La tragedia è ancora piu dolorosa perche è avvenuta nel giorno della commemorazione dell'eccidio di Katyn (22 mila soldati polacchi uccisi durante la Seconda guerra mondiale dai sovietici). L'ex presidente polacco Lech Walesa ha chiamato la tragedia di oggi «una seconda Katyn».