26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Esteri. Gran Bretagna

Brown contrario a legge sul suicidio assistito

Domani la Magistratura presenterà le linee guida per la non perseguibilità

LONDRA - Il premier britannico Gordon Brown si è detto contrario ad una legge che regoli il suicidio assistito, alla vigilia della pubblicazione da parte della magistratura inglese e gallese delle linee guida che chiariscono i casi un cui chi collabora ad un'eutanasia potrà essere perseguito.

«La morte in quanto scelta e diritto regolata da un qualunque processo burocratico che sia introdotto da una modifica alla legge vigente modificherebbe in modo fondamentale il modo in cui considerino la morte», ha spiegato Brown, sottolineando come non possa essere escluso «il rischio di pressioni su persone fragili o vulnerabili, che potrebbero considerare la propria esistenza come un peso per gli altri».

Nel settembre del 2009 Keir Starmer, responsabile della Procura della Corona, aveva stabilito temporaneamente che le persone che aiutano un parente consenziente a togliersi la vita non sarebbero probabilmente state perseguibili se mossi dal movente della compassione, sottolineando però che il suicidio assistito rimaneva illegale e dunque non era possibile concedere alcuna garanzie di impunità.

Sarà lo stesso Starmer - intervenuto su richiesta della Corte Suprema britannica perché precisasse meglio il quadro legale di intervento - a rendere note domani le linee guida definitive della magistratura, che secondo Brown dovranno rimanere uno strumento sufficiente per regolare la questione senza dover ricorrere ad una legge parlamentare.