29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Tripoli nega i visti agli europei

Pd: Governo informi il Parlamento su sospensione visti

Gozi: «Quella della Libia è una vera e propria rappresaglia»

ROMA - Dura reazione dell'opposizione oggi alla notizia delle decisione della Libia di sospendere i visti ai cittadini dell'area Schengen: «La decisione delle autorità libiche non aiuta il miglioramento dei già delicati rapporti tra questo paese e il resto dell'Europa», ha dichiarato in una nota il capogruppo del Pd nella commissione Esteri di Montecitorio, Francesco Tempestini. «La scelta di sospendere i visti ai cittadini dell'area di Schengen, infatti, lascia sconcertati ed appare immotivata e priva di fondamento giuridico e politico. Ci aspettiamo perciò che il nostro governo fornisca una puntuale e rapida informativa al Parlamento su quanto sta accedendo».

«E' una vera e propria rappresaglia la decisione della Libia di sospendere il rilascio dei visti di ingresso ai cittadini di tutti gli Stati dell'area Schengen», ha affermato Sandro Gozi, capogruppo del Pd nella commissione Politiche della Ue della Camera. «La misura è inaccettabile e ci aspettiamo un'immediata telefonata del Presidente del Consiglio Berlusconi al suo amico Gheddafi, a meno che la loro amicizia non arrivi all'accettazione passiva della ritorsione libica».

Secondo il senatore radicale Marco Perduca, eletto nelle liste del Pd, «se confermata, la decisione di sospendere i visti per la Libia anche ai cittadini italiani a quasi un anno dall'entrata in vigore del trattato d'amicizia Italia-Libia» sarebbe «la migliore ciliegina sulla vergognosa torta di un accordo fortissimamente voluto da maggioranza e buona parte dell'opposizione con uno dei più feroci regimi africani». Perduca ricorda che il trattato italo-libico «include anche il finanziamento della cooperazione della guardia di finanza con le autorità libiche» e aggiunge che «se invece non dovesse corrispondere al vero, occorre che i Ministri Maroni e Frattini spieghino al Parlamento e agli italiani come possa il Governo italiano ritenere il regime del Golonnello Gheddafi un partner affidabile per qualsivoglia tipo di accordi».