14 febbraio 2025
Aggiornato 06:30
Ad oltre una settimana dal referendum

Minareti svizzeri, primi appelli per annullare il voto

Un avvocato si rivolge alla Corte europea dei diritti umani

GINEVRA - Ad oltre una settimana dal referendum anti-minareti in Svizzera, approvato il 29 novembre da più del 57% degli elettori, sono partite le prime contro-iniziative. Ne dà notizia l'edizione online del quotidiano francese Le Figaro, precisando che due denunce sono state depositate presso il Tribunale federale elvetico, massima istanza giudiziaria della Confederazione. L'avvocato Antoine Boesch, che afferma di agire per conto di clienti di tutte le confessioni, ha, da parte sua, deciso di rivolgersi alla Corte europea dei diritti umani.

APPELLI E «PARTITO ISLAMICO» - Le Figaro riferisce anche di una iniziativa del Club elvetico, composto da una ventina fra intellettuali, giuristi e responsabili politici, che ha lanciato un appello a sostituire il divieto dei minareti nella Costituzione con una «disposizione» sulla tolleranza. Anche la Lega musulmana del Tessin, per voce del suo presidente Gasmi Slaheddin, ha lanciato un appello ai circa 400.000 musulmani della Svizzera per la fondazione di un partito islamico. «E' giunta l'ora di difendere i nostri diritti, i diritti calpestati di una minoranza», ha dichiarato Slaheddin.