In Honduras aperte le urne per le presidenziali
Favorito il conservatore «Pepe» Lobo del Partito Nazionale. Zelaya è ancora rifugiato all'ambasciata del Brasile
TEGUCIGALPA - Si sono aperte regolarmente le urne nelle presidenziali dell'Honduras: gli aventi diritto al voto sono circa 4,6 milioni, che dovranno scegliere far due candidati il successore del deposto Manuel Zelaya, vittima nel giugno scorso di un colpo di Stato; i seggi si chiuderanno alle 23 ora italiana.
Il voto - che riguarda anche le elezioni politiche e amministrative - si tiene in un'atmosfera tesa e sotto massima sicurezza. La polizia e l'esercito hanno dispiegato 30mila uomini e annunciato il sequestro di tutte le armi in circolazione, in un Paese dove il tasso di omicidi, 58 ogni 100mila abitanti, è tra i più elevati al mondo e - dal colpo di Stato del 28 giugno scorso - una trentina di attentati dinamitardi hanno preso di mira rappresentanti dei media e istituzioni, alimentando un clima generale di sospetto.
Zelaya è ancora rifugiato all'ambasciata del Brasile a Tegucigalpa. L'edificio è circondato dall'esercito, mentre colui che è stato scelto al suo posto, Roberto Micheletti, si è ritirato dal potere fino al 2 dicembre, cioè fino al dopo elezioni. Nessuno dei due uomini, che appartengono al Partito liberale (destra), possono presentarsi alla tornata elettorale, secondo la Costituzione.
Entrambi i favoriti provengono da partiti conservatori: innanzi tutto Porfirio «Pepe» Lobo, del Partito Nazionale sconfitto di misura da Zelaya nel 2005; poi Elvin Santos, membro del Partito Liberale ed ex vice del capo di stato deposto. I golpisti vorrebbero che l'elezione permettesse di voltare pagina dal golpe di giugno, che ha spinto il paese sull'orlo del fallimento economico.
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