27 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Colpo di scena nella vicenda della Arctic Sea

Arctic Sea: autorità erano a conoscenza suoi spostamenti

Scelto di tacere per non mettere a rischio equipaggio e nave

MOSCA - Colpo di scena nella vicenda della Arctic Sea. Mentre tutto il mondo si chiedeva dove fosse finito, in realtà le autorità marittime conoscevano esattamente la rotta seguita dal mercantile negli ultimi quindici giorni, ma avevano scelto il silenzio per non correre il rischio che il tentativo di sequestro finisse nel sangue. E' quanto riferisce un comunicato dell'Autorità marittima di Malta, dove il mercantile con equipaggio russo era registrato.

«I movimenti della MV Arctic Sea sono sempre stati noti per diversi giorni, malgrado i rapporti secondo cui la nave era 'scomparsa'», dice il comunicato, aggiungendo che le autorità di Finlandia, Malta e Svezia avevano concordato di «non rivelare alcuna informazione sensibile per non mettere a rischio le persone a bordo e l'integrità della nave».

Stando al resoconto fatto ieri al presidente Dmitri Medvedev dal ministro degli Interni russo, Anatoli Serdyukov, il sequestro è avvenuto «il 24 luglio alle 23 (le 21 in Italia), nelle acque territoriali svedesi: un fuoribordo si è avvicinato all'Arctic Sea con la scusa di avere problemi al motore; (sull'imbarcazione) si trovavano quattro cittadini estoni, due lettoni e due russi», che sono saliti a bordo e sotto la minaccia delle armi hanno preteso che tutto l'equipaggio si sottomettesse ai loro ordini», facendo rotta verso l'Africa.

I sospetti si trovano ora a bordo della nave scorta russa «Ladny» e sono stati sottoposti a interrogatorio, mentre l'equipaggio dell'Arctic Sea - formato da 15 marinai russi - è in corso di rimpatrio; sulla possibile partecipazione o complicità dell'equipaggio al dirottamento Serdyukov si è limitato ad affermare che l'inchiesta «è ancora in corso»; secondo quanto reso noto dal Ministro al momento dell'arrivo delle unità russe i marinai non si trovavano sotto la minaccia delle armi.

La Arctic Sea, battente bandiera maltese, era partita dalla Finlandia con un carico di legname per un valore di 1,83 milioni di dollari. Già dal 24 luglio si è cominciato a parlare di un sequestro, dopo un abbordaggio attribuito a una non meglio precisata squadra antinarcotici che avrebbe successivamente alsciato la nave; il 28 luglio il cargo era stato avvistato nel Canale della Manica e successivamente scomparsa.

La scomparsa del cargo ha suscitato stupore e perplessità fra gli esperti di tutta Europa, con ipotesi che variavano dalla inedita presenza di pirati nel mare del Nord, al coinvolgimento nel contrabbando o nel traffico di droga: in particolare sorprendeva il fatto che non sia stato trasmesso alcun segnale di sos nel momento del sequestro, sebbene tutte le navi siano munite di un sistema di collegamento per questa evenienza, né che i membri dell'equipaggio siano riusciti ad utilizzare i propri cellulari per avvertire di quanto stava accadendo.