19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
La Marina russa continua a cercare l'Arctic Sea

Continua il mistero della nave russa scomparsa

Dubbi e perplessità su ipotesi attacco pirata

MOSCA - La Marina russa continua a cercare l'Arctic Sea, il cargo scomparso il 28 luglio col suo equipaggio di 15 marinai russi. Quattro navi della Flotta del mar Nero sono attivamente alla ricerca, in cooperazione col Centro statale di coordinamento per il salvataggio in mare e con le organizzazioni internazionali competenti.

Il presidente russo Dmitri Medvedev aveva incaricato due giorni fa il suo ministro della Difesa Anatoly Serdyukov di «prendere tutte le misure necessarie e, se ve n'è bisogno, liberare» il cargo battente bandiera maltese armato dalla compagnia finlandese Solchart.

L'Arctic Sea potrebbe essere rimasta vittima di una nuova forma di pirateria in acque europee, ritengono alcuni esperti, dopo che l'ultimo contatto con il servizio di guardia costiera, nel Canale della Manica risale al 28 luglio.

«Se dovesse venire accertato l'atto criminoso, sembra che abbia seguito un nuovo modus operandi», ha spiegato Graeme Gibbon-Brooks intervistato dalla rete satellitare Sky News: secondo quanto riferisce l'Interpol infatti un gruppo di uomini armati e mascherati sarebbe salito a bordo del cargo lo scorso 24 luglio, affermando di appartenere all'unità antinarcotici e rimanendo sulla nave per circa 12 ore, dopo aver picchiato e legato l'equipaggio. Ma ci sono perplessità su questa ricostruzione. Secondo Pottengal Mukundan, direttore dell'International Maritime Bureau di Londra, è impossibile che dei pirati possano aver assaltato una nave in acque europee, per darsi poi alla fuga su un gommone e sparire nel nulla. «Non è - ha spiegato - il tipo di area in cui i pirati possano avere modo facilmente di operare».

L'«Arctic Sea», battente bandiera maltese, imbarcava un carico di legno finlandese del valore stimato di 1,16 milioni di euro: l'ultimo contatto visivo con la nave risale al 30 luglio scorso, al largo di Brest; nelle comunicazioni radio di due gironi prima non era stato ravvisato nulla di sospetto o insolito.

Fatto sta che da allora della nave non c'è traccia. Mark Clark dell'Agenzia della guardia costiera britannica, ha detto che il suo ufficio è «estremamente curioso» di sapere quanto è accaduto alla nave. «Non c'è guardia costiera che io conosca che ricordi qualche avvenimento di questo tipo», ha affermato. Dal canto suo, il comandante della Marina portoghese Joao Barbosa ha negato che la nave sia mai entrata nelle acque territoriali lusitane.

L'ipotesi pirateria non convince Viktor Voitenko, direttore della rivista marittima russa Sovfrakht, citando fonti del ministero della Difesa russo. Piuttosto, secondo l'analista, l'equipaggio potrebbe essere finito nelle mani di una qualche mafia. «Io credo - ha dichiarato - che potrebbe esere legato a un tentativo di trasportare segretamente merci e che qualcuno ha interesse che questo cargo non arrivi a destinazione».

Una sola cosa a questo punto sembra certa: la nave attraccata nel porto basco di San Sebastian non è l'Arctic Sea. Ieri un blogger finlandese aveva sostenuto che nel porto spagnolo aveva attraccato una nave che per dimensioni appariva essere simile alla nave con l'quipaggio russo, ma le autorità portuali hanno rapidamente smentito la notizia.