28 marzo 2024
Aggiornato 10:30

Lefebvriani, Vaticano: Illegittime nuove ordinazioni Sacerdoti

«Prossima» definizione di nuovo status commissione Ecclesia dei

Città del Vaticano - Il Vaticano interviene per dichiarare «illegittime» le nuove ordinazioni di sacerdoti che i lefebvriani si preparano a compiere in Germania nei prossimi giorni. E' «prossima», precisa ancora la Santa Sede senza fornire i dettagli della tempistica, la definizione del nuovo status del dicastero vaticano incaricato dei rapporti con i tradizionalisti - la pontificia commissione Ecclesia dei - che, secondo il superiore dei lefebvriani, mons. Bernard Fellay, doveva essere annunciato nei prossimi giorni e aprire la strada ai negoziati per il superamento dello scisma.

«In risposta alle frequenti domande giunte in questi giorni a proposito delle ordinazioni sacerdotali della Fraternità San Pio X - si legge in un comunicato della sala stampa vaticana - in programma alla fine di giugno, non vi è che da rinviare a quanto affermato dal Santo Padre nella Sua Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica dello scorso 10 marzo: 'Finché la Fraternità (San Pio X) non ha una posizione canonica nella Chiesa, anche i suoi ministri non esercitano ministeri legittimi nella Chiesa (...) finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri (...) non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa'. Le ordinazioni - aggiunge il comunicato - sono quindi da considerarsi tuttora illegittime».

«Nella stessa Lettera - aggiunge la sala stampa vaticana - il Papa ha annunciato la Sua intenzione di provvedere a un nuovo status della Commissione 'Ecclesia Dei' in collegamento con la Congregazione per la Dottrina della Fede. Vi è ragione di pensare che la definizione di tale nuovo status sia prossima. Ciò costituisce la premessa per l'avvio del dialogo con i responsabili della Fraternità San Pio X in vista dell'auspicato chiarimento delle questioni dottrinali e, conseguentemente, anche disciplinari, che rimangono tuttora aperte».