16 aprile 2024
Aggiornato 16:00

UE, Topolanek: Chi è contro allargamento tradisce ideali europei

«Insulto per me, visto che Repubblica ceca è entrata solo 5 anni fa»

BRUXELLES - Chi si oppone all'allargamento Ue verso i Balcani e l'Europa dell'Est tradisce gli ideali dell'Europa. E' quanto ha affermato il premier ceco Mirek Topolanek, presidente di turno Ue, in una chat online, definendo «un insulto» per chi guida un Paese entrato in Europa solo cinque anni fa le riserve di alcuni cittadini Ue.

«I cittadini dei Paesi che tentano di impedire ulteriori allargamenti dell'Ue si oppongono all'idea principale della Comunità europea: una missione di civilizzazione e di espansione di un'area di sicurezza, prosperità e libertà che deve continuare, visto che questi sono i valori fondanti dell'Ue», ha argomentato Topolanek.

Secondo il premier ceco «l'introduzione di nuove Cortine di ferro, barriere o muri porta dritti all'inferno. I Balcani occidentali sono una parte d'Europa dove l'Ue ha fallito clamorosamente negli anni 90», ha insistito Topolanek, ammonendo che la loro mancata integrazione - pur rispettando tutti i criteri di adesione - «creerebbe un nuovo problema nel cuore dell'Europa». «Le riserve di alcuni cittadini europei ad ulteriori allargamenti - ha continuato il presidente di turno Ue rispondendo ad un'altra domanda - in realtà sono un insulto per me, visto che la Repubblica ceca è entrata nell'Ue solo cinque anni fa. C'è molta gente dietro i cancelli dell'Ue che ha sofferto allo stesso modo sotto il giogo di regimi comunisti totalitari, eppure credono nei nostri stessi valori. Chi ci dà il diritto di non dargli almeno un'opportunità?».

La presidenza ceca è molto attiva nei confronti dei Balcani: il prossimo mese conta di sbloccare la candidatura Ue del Montenegro, che dovrebbe essere trasmessa alla Commissione per una valutazione tecnica. Questo dovrebbe preparare il cammino ad altre candidature Ue, a partire dall'Albania che si vuole muovere entro la fine di giugno. Sulla Serbia si sta lavorando per superare il veto dell'Olanda, che impedisce l'attivazione dell'Accordo di stabilizzazione e associazione (Asa) fino a quando non sarà catturato l'ex generale Ratko Mladic, così come continuano gli sforzi per risolvere la disputa territoriale sloveno-croata, che blocca i negoziati di adesione di Zagabria.