19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
L'allarme lanciato da Csi Piemonte

Cyber attacchi, in Italia il rischio è sottostimato e la PA è vulnerabile

I dati sono stati illustrati in un evento organizzato a Roma con Clusit, l'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica che ogni anno fornisce un rapporto sulla situazione globale

Il premier, Paolo Gentiloni.
Il premier, Paolo Gentiloni. Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - Il 2016 è stato l'anno peggiore di sempre in termini di cyber security. Oltre mille gli incidenti noti classificati come gravi a livello globale, con impatto significativo per le vittime in termini di danno economico, reputazione e diffusione di dati sensibili. Notevole l'incremento degli attacchi gravi compiuti per finalità di cybercrime (+9,8%), mentre crescono a tre cifre quelli riferibili ad attività di Cyber Warfare, la 'guerra delle informazioni' (+117%). In termini assoluti Cybercrime e Cyber Warfare fanno registrare il numero di attacchi più elevato degli ultimi 6 anni. Questi sono alcuni dei dati illustrati oggi a Roma durante il convegno 'Cybersecurity: il lato oscuro del digitale' organizzato dal Csi Piemonte e Clusit, l'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica che ogni anno fornisce un rapporto sul quadro della situazione globale della sicurezza informatica.

Le PA nel mirino degli attacchi cibernetici
Per gli organizzatori del convegno, la vulnerabilità dei sistemi informatici è oggi riconosciuta a livello globale. Cittadini, aziende e governi subiscono attacchi sempre più frequenti e difficili da contrastare. E questo inasprimento vale anche e soprattutto per la Pubblica Amministrazione. Ciò «è dovuto ad un fenomeno», si legge nel rapporto Clusit 2017, «relativamente recente, di mutamento della prospettiva nel riguardo della appetibilità delle PA da parte di organizzazioni o anche singoli individui portatori di interessi illeciti». È un «dato di fatto», spiega una nota, che le Pubbliche Amministrazioni stiano sempre più diventando bersaglio di attacchi cibernetici, sempre più articolati ed evoluti.

In Italia il problema è sottostimato
«Il CSI Piemonte ha organizzato questo incontro - ha sottolineato Riccardo Rossotto, presidente del Csi Piemonte - per promuovere una collaborazione forte tra organizzazioni pubbliche e private, in linea con i provvedimenti del Governo a livello nazionale, e contribuire alla salvaguardia dei nostri dati». Nel nostro Paese il tema è ancora sottostimato. Per il Csi il tema della Digital Security è da tempo pervasivo rispetto alle attività che esso svolge per i suoi 129 Enti Consorziati piemontesi, nella protezione quotidiana dei servizi affidati.

Il 2016 è stato l'anno peggiore di sempre per la cyber security
Anche per il Consorzio il 2016 è stato un anno impegnativo sotto questo profilo: sono state sostenute ondate di tentativi di attacchi, con picchi che in alcune occasioni hanno anche superato la soglia dei 150mila al giorno verso i servizi web per la PA, contrastati efficacemente grazie a sistemi tecnologici di protezione e azioni sinergiche di collaborazione con gli enti. Ma quali sono le tecniche di attacco più diffuse a livello globale? Phishing e social engineering (+ 1166%), ovvero attacchi mirati a 'colpire la mente' delle vittime, inducendole a fare passi falsi che poi rendono possibile l'attacco informatico vero e proprio.

Quali sono le tettiche di attacco più diffuse?
Ma anche il «Malware» comune - tra cui vi sono i cosiddetti «Ransomware» - non più solo per compiere attacchi di piccola entità, ma anche contro bersagli importanti e con impatti significativi. In aumento anche gli attacchi compiuti con DDoS (+13%) e l'utilizzo di vulnerabilità "0-day». A livello globale la somma delle tecniche di attacco più banali (SQLi, DDoS, Vulnerabilità note, phishing, malware «semplice») rappresenta il 56% del totale: questo dato è uno dei più allarmanti, secondo gli esperti del Clusit, poiché rende evidente la facilità di azione dei cybercriminali e la possibilità di compiere attacchi con mezzi esigui e bassi costi.