Lavoro, scoperta frode da 40 milioni di euro sui fondi per la disoccupazione
La GdF ha scovato ben 1079 "furbetti" che percepivano sovvenzioni irregolari
ROMA - Il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, nell'ambito della collaborazione con l'Agenzia Nazionale per l'Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d'Impresa - Invitalia S.p.A., ha individuato 1.079 soggetti che hanno indebitamente beneficiato di finanziamenti tratti dal bilancio pubblico per un totale di 39,5 milioni di euro.
Controlli incrociati per rintracciare le irregolarità
Le irregolarità - chiarisce una nota della GdF - sono state rilevate a seguito di analisi e controlli, mediante l'incrocio di banche dati, sulla posizione di oltre 10 mila imprese destinatarie di 411 milioni di euro erogati ai sensi del Decreto Legislativo 21 aprile 2000, nr. 185. La disposizione è finalizzata a promuovere l'autoimpiego delle persone in cerca di lavoro tramite l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali o di lavoro autonomo.
Violati i requisiti necessari
Per beneficiare dei contributi è necessario aver determinati requisiti e rispettare alcuni vincoli come: essere disoccupati alla data di presentazione della domanda del contributo; comunicare all'Ente erogatore l'avvenuta cessazione dell'attività economica destinataria del contributo pubblico se questo avviene prima di un quinquennio; non essere titolari di quote o azioni di altre società ammesse a benefici; non richiedere altre agevolazioni, anche fiscali per 36 mesi dalla concessione dei benefici; non trasferire al di fuori dell'azienda i beni ed i diritti aziendali ammessi al contributo.
Oltre 3mila posizioni irregolari
I 1.079 individuati hanno anche redatto atti falsi allo scopo di accedere ai fondi. La Guardia di Finanza sta concludendo gli accertamenti necessari all'avvio dei procedimenti penali e quelli per responsabilità erariale. Nel frattempo Invitalia ha già attivato le procedure di revoca dei benefici e le conseguenti iniziative legali per il recupero dei fondi. L'operazione fa seguito a due analoghe campagne di controlli che ad oggi hanno consentito l'individuazione di 3.420 posizioni irregolari con un conseguente obbligo di restituzione di fondi per oltre 100 milioni di euro.
(Fonte Askanews)
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