Italcementi, Pesenti: «Con Heidelberg una grande operazione industriale»
Era questione di tempo: la fusione tra Lafarge e Holcim per dar vita al numero uno mondiale del cemento inevitabilmente ha avviato il risiko del settore a livello mondiale
ROMA (askanews) - «La radice dell'operazione con Heidelberg è puramente industriale». Lo sottolinea in una intervista al Sole 24 Ore, Carlo Pesenti, amministratore delegato di Italmobiliare il gruppo di controllo di Italcementi il cui 45% è stato venduto ai tedeschi di Heidelberg Cement, dopo le critiche arrivate all'operazione.
Pesenti: Noi non ci dimettiamo da imprenditori
«Non avevamo alcuna intenzione di vendere. Poi - spiega - in primavera abbiamo iniziato a parlare con il gruppo tedesco, che fattura 13 miliardi di euro e ha una capitalizzazione di 14 miliardi di euro, mentre Italcementi ha ricavi pari a 4,5 miliardi di euro e una capitalizzazione di 2 miliardi di euro. Da subito, analizzando i profili tecnologici e industriali, ma anche di mercato e di filiere, le due realtà si sono confermate insieme compatibili e appunto complementari». Per Pesenti «da subito ci è sembrato che Italcementi potesse evolvere in qualcosa di molto più solido e robusto». Pesenti conferma la volontà di continuare a investire in Italia: «Noi - sottolinea - non ci dimettiamo da imprenditori. Tutt'altro. Continueremo a esserlo. Con le attività che abbiamo. E con quelle in cui decideremo in futuro di investire. Con la passione e l'energia che durano da 150 anni».
E' cominciato il risiko mondiale del settore
Era questione di tempo ma la fusione tra Lafarge e Holcim per dar vita al numero uno mondiale del cemento inevitabilmente avrebbe avviato il risiko a livello globale. Italcementi passa sotto il controllo dei tedeschi di HeidelbergCement che intendono accorciare le distanze rispetto al colosso franco-svizzero. Non a caso 10 giorni fa i tedeschi hanno presentato l'offerta per rilevare le attività indiane di LafargeHolcim e dovranno vedersela con gli irlandesi di CRH. Heidelberg sta puntando sull'India, uno dei principali mercati del cemento, e solo due mesi fa ha rilevato JP Cements Sikandarabad. Con Italcementi compie un notevole salto in avanti in termini dimensionali e di copertura geografica. Il gruppo tedesco capitalizza in borsa oltre 12 miliardi di euro e la robusta offerta per Italcementi esprime una valutazione di borsa del gruppo italiano superiore ai 3,5 miliardi di euro.
Il nuovo gruppo sarà secondo al mondo
Il nuovo gruppo sarà il secondo al mondo nel cemento dietro LafargeHolcim, scalzando dal podio i cinesi di Cnbm e Anhui Conch. Tra i primi 10 produttori mondiali di cemento sei parlano cinese ma la loro attività è rivolta soprattutto al mercato domestico e così sono europei i grandi player globali con qualche presenza del Messico, Taiwan e Brasile. L'acquisizione di Italcementi si inserisce nella fase di consolidamento dell'intero settore e molti analisti puntano su nuove integrazioni. Non a caso oggi le aziende del settore mostrano consistenti rialzi, a partire da quelle italiane. Se Italcementi vola per posizionarsi verso il corrispettivo di 10,60 euro, Buzzi sale di oltre il 6% e Cementir si apprezza del 4,40%. In Europa l'irlandese CRH registra un progresso dell'1,40%, la messicana Cemex sale di oltre due punti percentuali e l'indiana Jaipee un balzo di quasi il 7%.
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