Nel 2014 chiuse 29mila aziende del commercio o del turismo
L'osservatorio dell'associazione ha registrato 11mila 413 aperture nei due settori, il dato più basso degli ultimi 40 anni. A tirare giù la serranda sono state soprattutto donne e imprenditori over 50 mentre ad aprire con maggior frequenza giovani e stranieri
ROMA - L'osservatorio Confesercenti ha lanciato l'allarme per il settore del commercio e del turismo, che hanno iniziato male il 2014.
L'onda lunga della crisi 2013 si è fatta sentire nei primi mesi del nuovo anno quando, in termini di nuove attività, si sono registrati numeri che non si vedevano da 40 anni. Tra gennaio e febbraio si sono contate complessivamente oltre 29mila cessazioni per un saldo negativo di quasi 18mila attività.
In totale le aperture nei settori del commercio, del turismo e dell'intermediazione commerciale sono state appena 11mila 413: il dato più basso degli ultimi 40 anni.
A tirare giù la serranda sono state soprattutto donne e imprenditori over 50 mentre ad aprire con maggior frequenza giovani e stranieri. Perfino il cosiddetto commercio ambulante,che fino ad oggi aveva mostrato un andamento anticiclico, ha segnato un saldo negativo così come registra per la prima volta gravi perdite il comparto dell'e-commerce.
Tra le grandi città, è Roma ad aggiudicarsi la maglia nera delle chiusure, seguita da Torino e Milano.
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