Sciopero della metro a Londra
Contro chiusura degli sportelli dei ticket e perdita posti lavoro. Schiere di pendolari sono così state obbligate a vagare per le strade di Londra, già soffocate dal traffico, in cerca di autobus o treni di superficie per arrivare al lavoro
LONDRA - Milioni di pendolari a Londra devono fare i conti con ritardi e disagi, dopo che i lavoratori della metropolitana della capitale britannica hanno incrociato le braccia ieri sera per protestare contro l'annunciata chiusura degli sportelli dei ticket e la conseguente perdita di quasi mille posti di lavoro.
L'azione di protesta di 48 ore lungo il sistema metropolitano più grande al mondo ha portato alla chiusura di 3 delle 11 linee della tube, mentre altre lavorano a servizio ridotto e molte stazioni restano chiuse.
Schiere di pendolari sono così state obbligate a vagare per le strade di Londra, già soffocate dal traffico, in cerca di autobus o treni di superficie per arrivare al lavoro.
Lo sciopero, che si concluderà domani pomeriggio, è stato indetto dalle sigle sindacali Rmt e Tssa, dopo la rottura del tavolo di trattative con il governo e sarà ripetuto con le stesse modalità la settimana seguente. Al centro della protesta la chiusura dei 278 sportelli che vendono biglietti, con la perdita di oltre 950 posti di lavoro. Secondo i leader sindacali, molte diventeranno stazioni «fantasma», e ne risentirà anche il servizio.
Per il sindaco di Londra, Boris Johnson, che ha deciso i tagli, lo sciopero è «inutile», mentre la riforma, che farebbe risparmiare milioni di sterline da reinvestire nel sistema metropolitano, «è essenziale».
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