26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Imposta sugli immobili

La corte dei Conti avverte, sull'Imu nessuna certezza

I magistrati contabili, dopo l'incasso di 13mila euro dalla sanatoria sulle slot machine: «Perplessità riguardo alla realizzabilità del gettito associato alla nuova norma agevolatrice». Il M5s: «Napolitano non firmi, mancano coperture»

ROMA - La corte dei Conti, nel corso di un'audizione alla Camera, ha espresso «perplessità» sulla sanatoria per i concessionari delle slot machine prevista nel decreto legge (dl) Imu per coprire la cancellazione della prima rata, sottolineando «le incertezze che circondano la realizzabilità del gettito associato alla nuova norma agevolatrice».
«Appare opportuno interrogarsi sull'idoneità della norma ad assicurare il maggiore gettito atteso (600 milioni di euro) che concorre in maniera determinante ad assicurare la copertura dell'intero dl», ha affermato il presidente facente funzioni della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri.

AD OGGI PAGATI 13MILA EURO - «Gli introiti potenzialmente incamerabili (dalla sanatoria slot-machine, ndr), nella misura percentuale minima del 25 per cento dei danni quantificati nelle sentenze di primo grado, ammontano a circa 270mila euro, di cui solo circa 75mila destinabili direttamente al bilancio dello Stato; le posizioni soggettive già definite con decreto camerale sono 17, per un totale di pagamenti pari a circa 13mila euro».

M5S, NAPOLITANO NON FIRMARE - La notizia è stata immediatamente ripresa dal Movimento 5 stelle (M5s), che ha chiesto a Giorgio Napolitano «di non firmare la legge di conversione del decreto Imu, di valutare attentamente. Le coperture non ci sono».
Il capogruppo M5s alla Camera, Alessio Villarosa, conversando con i cronisti ha ricordato che le perplessità sulla effettiva portata della sanatoria per i gestori di slot machine è uno dei cavalli di battaglia del suo gruppo.

DECRETO E' INCOSTITUZIONALE - «Noi - ha detto Villarosa - non avevamo bisogno di aspettare la corte dei Conti. Già da tempo denunciamo l'emanazione di questo decreto da parte del presidente della Repubblica perché è incostituzionale. Stamattina la Corte dei Conti ci ha dato ragione. Intanto si parte con un condono per le slot machine: dai 2 miliardi e mezzo si è passati ai 600 milioni. Il problema è che ad aver aderito a questa sanatoria attualmente sono solo 17 società per un totale di circa 13 mila euro, cifra ben lontana dai 600 milioni di euro. Quindi la copertura assolutamente non c'è».

PROSSIMI PROBLEMI DA IVA – Villarosa ha poi aggiunto che nel prossimo futuro ci saranno altre amare sorprese: «La Corte dei conti si è soffermata sui giochi ma secondo noi non c'è neanche la copertura che dovrebbe derivare dall'extra-gettito Iva del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Andremo a toccare nuovamente l'Irpef per i cittadini e l'Irap per le imprese, come prevede la clausola di salvaguardia. Pagano sempre i soliti. E questo dopo che nel decreto lavoro hanno già richiesto il pagamento anticipato dell'Irap, dell'Irpef e l'Ires del 2014 al 101 per cento».