28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Editoria

RCS, giochi quasi fatti per l'aumento di capitale

Il cda convocato domenica 14 potrà quindi tirare le somme finali del riassetto, con la definizione anche delle modalità del consorzio di garanzia, e approverà i dati definitivi del bilancio 2012. L'indomani mattina, lunedì 15 aprile, i risultati 2012 e il piano completo per lo sviluppo 2013-2015 saranno illustrati in conference call dall'amministratore delegato Pietro Scott Iovane

MILANO - Giochi ormai quasi fatti per l'aumento di capitale di Rcs Mediagroup. A quanto si apprende, la gran parte dei soci aderenti al patto di sindacato a cui è vincolato complessivamente il 58,1% del capitale, che il presidente Angelo Provasoli aveva invitato a comunicare entro oggi a mezzanotte il proprio orientamento sull'adesione o meno all'operazione, parteciperà alla ricapitalizzazione della holding editoriale, per una quota complessiva del 44%. Il cda convocato domenica 14 potrà quindi tirare le somme finali del riassetto, con la definizione anche delle modalità del consorzio di garanzia, e approverà i dati definitivi del bilancio 2012. L'indomani mattina, lunedì 15 aprile, i risultati 2012 e il piano completo per lo sviluppo 2013-2015 saranno illustrati in conference call dall'amministratore delegato Pietro Scott Iovane.

Secondo quanto appreso da varie fonti, hanno finora comunicato o si apprestano a comunicare di essere pronti a fare la propria parte 8 dei 12 soci del patto - ovvero Mediobanca (13,7% la quota sindacata), Fiat (10,3%), FonSai-Unipol (5,25%), Pirelli (5,2%), Intesa Sanpaolo (4,9%), Mittel (1,3%), Eridano Finanziaria-Bertazzoni (1,2%) ed Edison (1%) - detentori complessivamente di una quota del 42,7% di capitale apportata al patto, che intendono aderire anche per piccole quote detenute fuori patto, per un totale appunto del 44%. Incerti ancora Italmobiliare (7,4%), che ha espresso l'intenzione di prendere una decisione solo quando saranno definiti modalità e condizioni dell'aumento e non pervenute le volontà della Sinpar dei Lucchini che però tempo fa aveva manifestato l'intenzione di partecipare, mentre Generali (3,7%) e Merloni (2%) sono orientati a non aderire, andando così verso una sensibile diluizione della propria quota, ma non hanno formalizzato una decisione definitiva e potrebbero cambiare idea più avanti.

Le regole del patto prevedono che i soci che intendono cedere i diritti all'aumento debbano offrirli pro-quota agli altri partecipanti al sindacato. Secondo indiscrezioni di stampa di questi giorni, Mediobanca e Intesa Sanpaolo sarebbero disposte a farsi carico di parte della quota che non dovesse essere alla fine sottoscritta da altri pattisti. L'aumento proposto dal cda fino a un importo di 600 milioni di euro prevede che una prima tranche da 400 milioni venga versata entro luglio 2013. Per quanto riguarda gli altri 200 milioni si sarebbe stabilito che vengano versati entro il 2015 con esecuzione automatica, però, in caso di 'intoppi' nella messa in atto del piano, come ad esempio rallentamenti nelle previste cessioni di asset.

Fuori dal patto, soci di rilievo com Giuseppe Rotelli e Diego Della Valle, non hanno ancora esplicitato l'intenzione di aderire o meno, mentre Edizione (Benetton) sarebbe propensa a non partecipare. Come ormai assodato nei giorni scorsi, nella visione dei soci del patto di maggior 'peso' la ricapitalizzazione è solo il primo step indispensabile per garantire la continuità aziendale e la sopravvivenza di Rcs. Lo sforzo richiesto ora viene visto dunque in funzione di una 'fase 2' finalizzata al rilancio del gruppo con l'intervento di un nuovo partner, industriale o finanziario, che si ponga come editore unico. Oggi il titolo Rcs ha chiuso in Borsa a 0,862 euro (+1,17% su ieri).